sono in vacanza in un posto che non sapevo neanche che esistesse, io, si chiama san mauro a mare ed è l'appendice marittima di un posto che invece lo sapevo che esisteva, ed è san mauro di romagna, che adesso si chiama san mauro pascoli, proprio perché, ed è per quello che lo conoscevo, ha dato i natali a uno dei più grandi, giovanni pascoli, appunto.
beh, insomma, ho trovato una mega offerta su internet che mio fratello diceva che secondo lui ci davano da mangiare una volta per ciascuno, invece non è niente male, l'unica cosa un po' così è il cibo, ma a me basta alzarmi da tavola, grazie e arrivederci, che la cosa che mi dà più fastidio è spreparare e mettere via i piatti sporchi, e pulire la tavola, piuttosto stiro due ore, che palle, ogni giorno sta storia tre volte al giorno, vacanza è potersi alzare da tavola quando hai finito e lasciar lì, e non trovare più niente la volta dopo.
il primo post che volevo scrivere è questo, ho sentito l'altro giorno a radio3 scienza uno studioso che ha scoperto che l'america, gli antichi greci, la conoscevano, e lui ha trovato una prova scientifica, fisica, possiamo dire. purtroppo la trasmissione (che si può riascoltare qui)l'ho sentita che già avevano cominciato, e quindi non ho capito bene, allora adesso sono andata sul sito del programma e ho scoperto che l'autore è lucio russo, è un grande, lo conosco grazie a MS che mi ha consigliato di leggere 'segmenti e bastoncini', sottotitolo, mi pare, dove sta andando la scuola italiana, sottinteso a farsi fottere, che siccome a me piace tantissimo la geometria piana, è una mia passione da sempre, questo libro mi ha confortato in varie maniere, sia per quello che attiene la geometria, sia per quanto riguarda l'idea di scuola che si sta concretizzando negli ultimi anni, idea, se così possiamo chiamarla, del tutto aberrante, l'idea che la scuola di massa deve preparare i consumatori, i clienti (utenti, hanno pensato bene di chiamarli, per non esser troppo sfacciati, che 'clienti' gli faceva un po' senso anche a loro, alla fine, mica perché non pensassero a quello, ma è un po' come il confetto falqui, una caramella, un confettino lilla, sempre purga è, ma vuoi mettere?)
insomma, il nostro russo insegna qualcosa di matematica alla sapienza di roma, e le cose le dice chiare e tonde. il titolo di quel libretto si rifà all'idea didattica di sostituire i segmenti con dei bastoncini, il che annulla di fatto la possibilità di esistenza di enti teorici quali, appunto, i segmenti.
La geometria euclidea ha svolto una funzione esssenziale nell'insegnamento scientifico per il suo uso del metodo dimostrativo, cioè perché consiste in "teoremi", ma anche e soprattutto per l'evidenza della sua natura di "modello" di situazioni concrete facilmente rappresentabili. È evidente infatti che i punti, i segmenti, i triangoli e gli altri enti di cui si occupa un manuale di geometria non sono oggetti concreti, ma è altrettanto evidente che la possibilità di disegnare delle figure concrete, che "approssimano" quelle ideali oggetto della matematica, fornisce un grande aiuto all'intuizione e una chiave essenziale per le applicazioni della teoria. Studiando la geometria euclidea ci si abitua quindi (è questo il punto essenziale!) a usare "enti teorici", analizzabili con rigore, per descrivere utilmente oggetti concreti, senza confondere gli uni con gli altri.
venedo all'america, quello che ho capito io della storia è questo: i greci, che è una cosa che io non so come facessero, sti greci a fare queste cose, tipo misurare la circonferenza della terra quasi com'è in realtà, mi hanno detto che è abbastanza facile, sarà, ma a me ste cose mi lasciano esterrefatta, sono una semplice, io, il pi greco, per esempio, è una cosa incredibile, e la radice quadrata di due, beh, insomma, i greci lo sapevano, che esisteva, l'america. Ipparco di nicene, studiando le maree, l'aveva capito, che c'era un continente, lì in mezzo.
e poi c'erano i cartaginesi, sommi navigatori, che siccome ci sono andati anche gli eschimesi con un kajak, in america, figuriamoci se non c'erano andati loro.
solo che poi i romani hanno distrutto tutto, dei cartaginesi. certo, qualcuno ha continuato ad andarci, in america, ma erano viaggi solitari, isolati, non più quello scambio sistematico e continuo che, secondo russo, può essere andato avanti anche 500 anni.
ste cose che sto scrivendo, un po' si basano su quello che ho sentito da russo alla radio, un po' da un articolo che ho letto ed è questo qui.
poi il buon tolomeo, quando ha fatto le sue mappe, siccome si era fissato che le isole fortunate di eratostene erano le canarie, invece delle antille, ha fatto un errore di calcolo, che, però, a me mi pare di aver capito che l'ha fatto apposta per far tornare i suoi conti, perchè lui, eratostene e ipparco li conosceva eccome.
insomma, da allora l'america chi se l'è ricordata più.
russo ha detto che ci sono un sacco di altri indizi, tipo una terracotta romana trovata in una tomba precolombiana. in molte figurazioni romane compare l'ananas, che non c'era né in asia, né in africa.
colombo e i suoi, in america, hanno trovato delle galline. insomma, una serie di cose proprio strane.
una conseguenza attuale di sta scoperta è che mette in crisi l'idea che l'uomo si sia evoluto indipendentemente nelle varie parti del mondo, mentre invece magari è che le conoscenze si erano propagate tutte da un unico punto, l'antica grecia, nella fattispecie, e le varie civiltà, in qualche modo, erano tutte connesse.
il professore non ci credeva mica tanto, quando gliel'ho raccontata, sta storia.
perché effettivamente, un po' di impressione la fa; a me, almeno, ne ha fatta tanta. però se me la raccontava lui, io ci credevo subito.
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