sabato 29 agosto 2015

cose crudeli



ieri mattina, o l'altro ieri, non so, ho sentito alla radio una signora iraniana tutta scandalizzata dal fatto che mentre nel '49, mi pare, quando lei è venuta in italia per studiare a santa cecilia (ma quanti anni avrà, sta signora, novanta? che mia madre è del '44 e ha 71 anni, io ho dei problemi con le date, mi baso su quelle poche che so per farmi un'idea) in iran si poteva divorziare in un attimo bastava andare dal notaio, solo la donna a risposarsi doveva aspettare tre mesi perché se era incinta si vedeva chiaramente il padre chi era (?), e invece noi trogloditi, in italia, dove lei dall'iran è venuta per studiare all'accademia di santa cecilia, ci siamo inventati quella cosa crudele che è la separazione, e adesso chissà cosa ci crediamo di avere inventato, il divorzio breve che ci vogliono 12 mesi, ma dai.
la cosa che mi ha sorpreso, e irritato anche, è che il giornalista del momento, michele fusco, non si sia sognato di fare alla signora regista iraniana nessuna delle mille domande che a me sono sorte spontanee, lui che continua a dire ai radioascoltatori 'stia in linea, la prego', e ingaggia con certuni delle battaglie inutili ed estenuanti, domande, che ne so, su come mai da questo paese così moderno una ragazza venisse a studiare in italia, sul regime dittatoriale dei Palhavi, che ha imposto un'occidentalizzazione forzata del paese, e vero, ma si è fatto invadere dagli anglo-sovietici per finire in esilio. questo fino agli anni '50. perché poi c'è stato quello che io da bambina vedevo in televisione, lo scià di persia, reza palhavi, che tornato dall'esilio, ha continuato l'occidentalizzazione del paese, e per sua iniziativa, neanche tanto amata dai persiani, ha voluto che la persia si chiamasse iran, e ha fatto una rivoluzione, chiamata rivoluzione bianca, che prevedeva tutta una serie di riforme di politica industriale ed economica e anche una maggior libertà e rispetto dei diritti delle donne, solo che ha ripudiato due mogli, lui, perché non gli davano dei figli, almeno quello, fusco, glielo poteva chiedere, alla signora regista, no? di spiegarci come mai in un paese così progredito il sovrano si è sentito in obbligo di ripudiare la sua amata seconda moglie perché era sterile anche lei, come la prima...
o almeno fare qualche domanda in generale su quella cosa (quella sì) crudele, come la signora ha definito la separazione in italia, che si chiama ripudiare la moglie. chiederle, almeno, che fine fanno i figli, visto che per i musulmani sono proprietà del padre.
domande sul fatto che in iran farsi una foto e pubblicarla su fb senza il velo è un gesto di coraggio e di ribellione, come testimonia la campagna My stealthy freedom, che seguo su fb (ne ho parlato qui).
domande sul fatto che la donna in iran vale, per legge, metà dell'uomo. o sul fatto che un marito ha diritto, se la trova in flagranza di adulterio, di uccidere lei e l'amante.
cercando delle notizie su questa grandissima civiltà del divorzio che emergeva dalle parole della signora alla radio, ho trovato queste ed altre notizie interessanti. tipo quella che gli iraniani fanno degli accordi prematrimoniali, accordi che servono, alle donne, ad evitare di essere scaricate per una cazzata, una specie di clausola cautelare volta a dissuadere il marito a mollarle come e quando gli gira (il diritto al divorzio, per l'uomo, è illimitato) o, anche, ad ottenere di essere ripudiate, sai che conquista, perché siccome il divorzio la donna può chiederlo solo per motivi gravi (ovvio, no?) allora fanno così: dicono: rinuncio al mehrieh, cioè a quello che avevano pattuito, e tu mi ripudi, e mi lasci libera. da notare che oltretutto, per legge, in caso di divorzio, la donna deve regalare tutto quello che ha al marito.

sto mehrieh era
 'originariamente inteso come il prezzo che lo sposo deve versare alla suocera per ringraziarla di avere mantenuto la ragazza vergine fino al matrimonio.
Il “mehrieh”, sorta di pegno da pagare al momento del matrimonio in vista di un eventuale divorzio, è iscritto nel certificato di matrimonio ed ha un valore giuridico pari a una cambiale. Chi non paga, in base alle leggi attuali della Repubblica Islamica, potrebbe finire in carcere esattamente come chi emette assegni protestati' 
(l'ho letto qui).
'a teheran ormai tutte le spose stabiliscono nel contratto di matrimonio questa penale, la cui entità dipende – in ordine di importanza – dalla sua famiglia, dalla bellezza e dal livello di istruzione'. (sempre qui)
ovvero, capisco io, se sei figlia di contadini, brutta e magari ti sei fatta un mazzo tanto a scuola, hai diritto a poco o niente. ringrazia che qualcuno ti ha presa su. naturalmente, la signora in questione che nel '49 è venuta in italia a studiare, problemi di questo genere non ne aveva.
il risvolto divertente della cosa è che alcune donne iraniane hanno messo come mehrieh delle cose assurde, tipo 8100 libri di poesia  di tre autori famosi (per carità, io adoro la poesia, ma ottomila e passa volumi, vabbè che gli iraniani sono dei grandissimi poeti, ma insomma, sono quasi tremila libri a poeta, saranno tutti doppioni, che te ne farai...) oppure 124.000 (centoventiquattromila) rose rosse, che dicevamo ieri sera con delle amiche, sai che puzza di marcio, sai i sacchi dell'umido che devi riempire, ma dai, ma che idea è???

martedì 25 agosto 2015

punti di non ritorno

una cosa che non so fare, io, sono i punti di non ritorno.
ho letto un post di paolo nori sul fatto che ci sono delle cose, come bere il caffè senza zucchero, che
è uno di quei cambiamenti irreversibili, come passare dal pc al mac, se uno attraversa il confine, arrivederci, non si torna indietro
ecco io, invece, indietro ci torno sempre, è da un po' che bevo il tè senza zucchero, la mattina, ma l'altro giorno che sono andata a campogrosso che è in montagna e faceva freddo, abbiamo preso tutte un tè e io, lo zucchero, ce l'ho messo, senza neanche accorgermene, quasi,  oppure il mac, io lo uso da sempre, il mac, da poco dopo che è venuto fuori il primo mac, ma se mi capita di usare il pc, lo uso, lo uso tranquillamente, ci sono delle cose che quasi vado meglio col pc, è che al mac ci sono affezionata, è come casa mia, come l'A112, ma sta storia del confine, non so, ecco, io non ce la faccio mica, a non tornare indietro più, c'è un passo del vangelo che mi mette in crisi, su questo, che dice che chi mette mano all'aratro e si volta indietro non è adatto, al regno dei cieli, ecco, io continuo a voltarmi indietro, non sono adatta, io, al regno dei cieli, non si sta mica bene, a saperlo, non so chiudere le porte, non so passare il confine e basta, e per dirlo sulla mia tesina dell'anno di prova avevo scritto una citazione di montale, 'noi, della razza di chi rimane a terra', e la preside si è incazzata, ma chi si crede di essere mi ha detto, e io non sapevo come spiegarglielo, e infatti mica gliel'ho spiegato, del resto, se uno scrive noi, vuol dire che c'è anche lui in mezzo, invece lei pensava che noi stessimo a guardare me da terra, me che mi butto senza paura tra le braccia aperte che mi afferrano nell'acqua...
lo dico sempre io, la grammatica, ragazzi, la grammatica, quando non capisci niente, attaccati alla grammatica, vedi come ti sembra tutto più chiaro...

giallo e blu

un'altra cosa che sembra che nessuno ci fa caso è quella stupidissima cosa delle borse dell'ikea: ti piace la borsa gialla? comprane una blu. ma scusa, se mi piace quella gialla, perché cavolo dovrei comprarne una blu?
evidentemente le borse blu non vanno poi così tanto, perché adesso le devi comprare al posto di quelle di carta, che non ci sono più.
in compenso, se ti piace il carrellino giallo, ne puoi comprare uno indovina di che colore?

giovedì 20 agosto 2015

confort

ehi, ciao! mi fa la negra davanti al mercatino dell'usato dove ero andata a riprendermi il portafoglio che avevo dimenticato lì ieri sera. mi aveva aspettato un po', alessandro, quello del mercatino, vedrai che si accorge e torna, ha pensato, ma poi ha lasciato perdere, nel database ci sei, mi ha detto, ma non ho il numero, ah, gli ho detto, tanto il telefono è scarico, non so neanche dove sia, e adesso che è scarico, non so come fare a trovarlo, mi ha trovato su FB e mi ha mandato un messaggio, vedi che serve a qualcosa, FB, del resto lo sapevo già da un pezzo, da quando bruno mi ha chiuso dentro la stanza dove stiro e se n'è andato, non avevo il telefono, mauro era appena uscito, poi siccome non riusciva più ad aprire e mi ha detto che era stanco, se n'è andato, ho trovato su FB una mia ex alunna, sua madre, le ho detto se poteva chiamare mauro, l'ha fatto, per fortuna, c'era solo lei, a quell'ora, su fb, beh, insomma, la negra pensavo che mi chiedesse dei soldi, invece dove vai, mi ha chiesto, dove abiti, ecco, ho capito, vuoi un passaggio, con quel catafalco di fasciatoio di plastica che non so chi le ha regalato per sua bambina, vado a cornedo, le ho detto, io devo andare a valdagno, mi fa, e intanto provo ad abbassare i sedili, carichiamo il fasciatoio, sai dove sono le scuole borne, poi non era le scuole borne, ha 5 figli, Confort,  un maschio solo e quattro femmine, io tre maschi, le dico, adesso basta? mi fa lei, ma sei giovanissima, macchè, ho 47 anni, le dico, e tu? 54, il fasciatoio è per sua nipote, non so quanti ne abbia, tanti, ha detto, il maschio ha 26 anni, ha fatto amore a scuola, lei ha bambino e vai ancora a scuola, è dificile, mi fa, io arabiata ma cosa devo fare, e sorride, confort, che io quando sento sta parola mi viene in mente il comfort food, ecco, via figigola, sai dov'è, eccome no, sapessi quante volte l'ho fatta, sta strada, penso, la scarico davanti casa, mi dà la mano, dì una preghiera, le ho chiesto, poi passo dalla mia amica che sta lì attaccata, ma non c'è, allora torno a casa, che devo fare le valigie ai bambini.

mercoledì 19 agosto 2015

esortazioni

ci sono delle cose che nessuno ci fa caso e io sì. tipo le infermiere che chiamano il primario 'Primario!' che per me è come se marchionne le sue segretarie lo chiamassero 'amministratore!'o 'AD!'
oppure una mia ex alunna che mi ha scritto un messaggio piccato ESORTANDOMI  a dirle quali sono i motivi per cui ce l'ho con lei. che non ce l'ho affatto con lei. comunque: mi esorta. ma dove cavolo gliel'avranno insegnata, sta parola? ti esorto. manco il papa, ormi, fa più le esortazioni apostoliche. forse l'ha imparata al corso per avvocati. ecco, sarà un' avvocata fantastica: 'ti esorto, anzi, a dirmi qui i motivi che ti spingono ad AFFANNARTI contro di me con quei commenti...' e che 'affannarti' mi era sfuggito.
eh sì, nikla, sei davvero una grande, l'ho sempre pensato.
peccato per il sense of humor, ma non si può essere perfetti.

giovedì 6 agosto 2015

la realtà supera sempre l'immaginazione - nullo


oggi ho guardato la classifica dei libri più richiesti di sempre nelle biblioteche del sistema bibliotecario provinciale e io ne ho letto solo uno, quello dell'eleganza del riccio.
ho notato che ce ne sono una marea di sveva casati modignani, per la precisione sei, sei libri tra i cinquanta più letti di sempre. questa qua la devo leggere, faccio al professore. ma chi è? mi fa lui.
guardo su wikipedia e viene fuori che è uno pseudonimo che usavano i coniugi bice cairati e nullo cantaroni.
cioè, questo povero disgraziato si chiamava NULLO. amor ch'a nullo amato amar perdona, forse l'avevano sentito lì, ma come si fa dico io a mettere nome a uno nullo????
però: può esistere un nome più perfetto di nullo per un ghost writer? direi proprio di no.
i due sono andati dal nuovo editore che aveva da poco fondato la sperling&kupfer con una storia, anna dai capelli verdi, e lui capì subito che sarebbe diventato un grande successo. così la coppia, sotto sto nomigliolo altisonante di sveva casati modignani, ha cominciato a scrivere libri che, mi è parso di capire, hanno sempre al centro una donna, una grande storia d'amore e un problema della società al femminile, che ne so, il figlio omosessuale, le famiglie allargate, la conciliazione lavoro-famiglia eccetera vendendo da subito migliaia di copie (siamo a dieci milioni nel mondo).
non è un caso che l'unica foto che sono riuscita a trovare di nullo e bice sia quella, in bianco e nero neanche questo a caso, che vedete qui. bice si è identificata subito in sveva, e quando nullo è morto, nel 2004, l'identificazione bice/sveva si è compiuta, e lei ha continuato con nonchalance a sfornare i suoi ambitissimi bestsellers.