mercoledì 28 ottobre 2015

che strano

oggi piove.
pensavo proprio l'altro giorno, che era una di quelle incredibili giornate di sole autunnali, che tutti i colori sono più carichi, anche l'azzurro, è più azzurro, più intenso, le scie degli aerei, tutto, tutto è di più, e pensavo andando a scuola che bisognerebbe riempirsi di questo azzurro, di questo cielo, di questa luce incredibile per poterci aggrappare poi a questo ricordo, almeno, quando, senza ragione alcuna, il giorno dopo, come oggi, ti alzi e tutto non c'è più, non ha più colore il cielo, e piove. ma è difficile, ricordarsi il sole di ieri. quello dell'altro ieri poi, sarà quasi impossibile. che roba strana.

domenica 18 ottobre 2015

inside out


c'era la festa del cinema, la settimana scorsa, che tutti i film li pagavi 3 euro, e ho portato i bambini a vedere inside out, che quelli di holliwood party continuavano a dire che è un film meraviglioso, che bisogna andarlo a vedere, e tutti a dire che bellissimo che meraviglioso che è, che io, beh, devo dire che a me, tutto sto entusiasmo, sarà che quando si semplifica troppo si finisce sempre col banalizzare, ok, ok, è un film per bambini, ma ci sono delle incongruenze, sul piano logico, che a me mi fanno venire un prurito, non so, ho letto anche che questi che hanno fatto il film ci hanno messo dentro le ultime ricerche, i neuroni specchio, eccetera, ma ste cinque emozioni e basta, va be', sono piccoli, ma aveva dodici anni, o undici, sì insomma, mica cinque, e poi proprio per questo, non si possono fare certi salti impliciti, così, con questa nonchalance, certe cose sono molto belle, d'accordo, ma tante altre, boh...
a me big hero 6, per dire, che non l'avrei mai detto, ma per tante robe, un lutto vero da rielaborare, sete di vendetta da superare, una sceneggiatura che non perde un colpo, battute stratosferiche, beh, a me mi è piaciuto di più, ecco.

spazio vitale

una delle foto che si trovano sul sito houzz.com

non me lo cava dalla testa nessuno, a me, che se le case fossero più larghe, la gente si separerebbe meno. magari gli verrebbe anche meno da spaccare la testa alla moglie, o al marito, magari.
stamattina alla radio ha telefonato uno che gli sta sulle balle che uno abbia la casa di 500 metri quadrati, e che se vuole la casa da 500 metri, ha detto, se la deve permettere. nel senso che ci deve pagare sopra la sua bella tassa di lusso. come se questo ripagasse la sua invidia.
io, prima di sposarmi, vivevo in una casa molto grande, non so se arriva a 500 metri, ma era grande, è grande anche adesso, solo che era grande perché eravamo in sette, con mia nonna, la quale aveva un appartamento che dentro c'era anche una stanza per due di noi fratelli, e noi, che eravamo quattro fratelli e poi ne è arrivato un altro, avevamo per dormire eccetera due stanze, mica una a testa, io dormivo con mia nonna, poi mi sono messa a dormire nella stanza guardaroba dove c'era un letto, perché volevo stare da sola, e poi è diventata la mia camera, poi mia nonna è morta, e piano piano ci siamo fatti ognuno la sua tana, ma comunque, a me non mi pare un lusso, lo spazio per vivere, certo, purtroppo molte persone non ce l'hanno, ma non vuol dire che va bene così, che in fondo, se quel signore ci pensasse un po', 500 metri in sette vorrebbe dire 70 metri quadri a testa, e c'è molta gente da sola che vive in 70 metri quadri, e su quella lui non ha niente da dire, penso, non so a quanti metri comincia a avere da dire, ma se uno si ritrova una casa che era grande perché era abitata da più persone, e ci deve abitare da solo, cosa dovrebbe fare, venderne un pezzo? o venderla tutta, che tanto non la vuole nessuno, per comprarne una più piccola che allora non hai più il lusso?
no io lo capisco, uno che è invidioso di uno che ha la casa grande. è perché lo spazio vitale è importante. ma non è che se tutti i poveracci hanno la casa piccola, sono più contenti, mi pare. non so, io questa storia del mal comune mezzo gaudio, non mi ha mai convinto, e sì che ci ho pensato tanto.
io, quando mi sono sposata, e stavo in una casa piccola e senza riscaldamento, non era brutta, ma era umida, e piccola, e non avevo il divano, e si è allagato l'interrato, dopo che l'abbiamo fatto, e c'erano i miei libri che galleggiavano sull'acqua, e io allora l'ho capito, cosa vuol dire invidiare una casa, che prima non l'avevo mica capito. ma non è che ho mai pensato: allora è meglio che tutti abbiano la mia piccola casa piena di umidità e senza riscaldamento.
mi ero iscritta a un sito americano che si chiama houzz, e ogni settimana mi arrivavano delle foto meravigliose di stratosferiche case americane altro che 500 metri quadri, il patio sarà stato di 500 metri quadri, cucine che solo l'isola in mezzo è più grande della mia intera, bagni col salotto dentro, aggettati sull'oceano, o dentro la foresta, pareti di finestre sui boschi rossi d'autunno, camere per bambini con quattro letti a castello che sembrano case di legno sull'albero, cose incredibili. adesso hanno fatto la versione italiana e, senza manco chiedermelo, hanno sostituito le mie meravigliose case americane con studioli in soffitta, giardinetti, bagnetti e via ettizzando. ma cosa vuoi che me ne faccia, io, di sti sognetti qua? manco sognare, in grande, ti lasciano più.
eh no, te lo devi permettere, come ha detto quel poveraccio stamattina.

no, tanto per capire di cosa stiamo parlando