venerdì 31 ottobre 2008

INCOMPATIBILITA'

Lui: "tu fai tutto facile".
Io, piano: "e tu fai tutto difficile".

domenica 19 ottobre 2008

sognare, forse...

silenzio.
lenzuola candide, silenzio,bianco dappertutto, silenzio.
dormire.
esaurimento nervoso. si chiamava così.
ma quello che sogno io è la clinica svizzera.
a me capiterebbe sicuramente un reparto di neurologia come tanti, misto (uomini e donne insieme, che c'è di strano?), dove potrei trovare un pazzo vero che mi violenta mentre sono sotto sedativi. e, data la mia proverbiale sfiga, il mio non avrebbe nemmeno il preservativo in tasca. (della serie: la realtà supera sempre l'immaginazione: questo episodio, preservativo compreso, mi è stato raccontato da una specializzanda in un grande ospedale del centro nord).
No, Laura, neanche questa è una buona idea.

mercoledì 15 ottobre 2008

fino a quando?

Poi, improvvisa, arriva la tenerezza, ritorna l'affetto a reclamare spazi già occupati da astio e rancore. e mi stupisco ogni volta come quando, dopo averle chiuse alla fine di una giornata grigia e piovosa, riapro le imposte al mattino e vengo investita dalla luce azzurra di un cielo tersissimo. mi sembra impossibile.
è che faccio sempre più fatica a credere che non succederà più, che stavolta l'azzurro durerà, almeno fino a domani. è che forse qualcosa si è incrinato per sempre, c'è una crepa nel cuore, anche se chiudo le porte continua a gocciolare fuori la consapevolezza, è inutile, ma con chi credo di avere a che fare? mica sono scema. per una come me a cui i dettagli, le frasi, perfino i non detti si incidono dentro come su un nastro magnetico, è dura crederci ogni volta.

sabato 4 ottobre 2008

un matrimonio e un funerale mancati


oggi si sposava il mio amico don Paolo.
avrei voluto vederlo finalmente felice e avrei voluto cantare qualcosa alla sua festa.
c'era anche il funerale di Franco, e anche per lui avrei voluto cantare 'In paradisum'.
invece ero qui, a farmi dare dell'imbecille e del pezzo di merda.
non è neanche l'offesa, l'insulto, la bestemmia a ferirmi. è chiaro che i suoi attacchi d'ira hanno radici fuori dal nostro rapporto, e sono affari suoi se non li vuole trovare e preferisce continuare a credere che siano dovuti al fatto di essere sposato alla donna più stronza, egoista, egocentrica del mondo.
no, quello che mi ferisce, che mi avvilisce anzi, è il silenzio che segue, il resettare tutto, il non sentire neanche il bisogno di chiedere scusa. è il suo pensare che me lo merito, che me lo sono cercata, che se succede è solo colpa mia.

mercoledì 1 ottobre 2008

ciao, Franco

finalmente di nuovo insieme alla tua Bruna.
chissà se riuscirò a tenermi dentro il dolce suono del tuo dialetto, che poco o niente aveva a che fare con la greve cadenza valdagnese. amavi la tua Valdagno come certi uomini straordinari amano donne del tutto insignificanti. Ma in fondo è lì che sei nato, è lì che è nata Bruna, il vostro amore, la tua arte.
Sicuramente mi resteranno i tuoi segni, il tuo verde e i tuoi colori, la potenza del tuo gesto e delle tue forme.
quando ci siamo visti l'ultima volta, all'ospedale, mi hai detto che se fossi uscito di lì il primo posto dove saresti andato sarebbe stato casa nostra, ' perché lì ho degli amici veri'.
grazie, Franco.