giovedì 29 agosto 2013

italiacano 3 -a folgaria

io e il professore abbiamo festeggiato il nostro anniversario da morosi a folgaria.
a folgaria c'è un posto che si chiama 'polenteria' e uno che ha scritto fuori 'grappeteca'.

mercoledì 28 agosto 2013

he had a dream

solo cinquant'anni, sembra una vita.
e quando ho chiesto ai miei alunni come mai, secondo loro,ci fossero tanti afroamericani in america, hanno detto che sono andati là perché si stava meglio che nel loro paese.

illusione finanziaria

quando ho sentito il giornalista ospite di 'tutta la città ne parla', trasmissione di radiotre, parlare di illusione finanziaria, ho pensato subito alla demenza collettiva seguita al boom della new economy.
mi ricordo che stavo facendo una supplenza e una collega meridionale si spendeva tutto lo stipendio in telefonate alla banca per seguire l'andamento dei suoi titoli. io el'altra collega ci siamo guardate e lei fa: altro che borsa, io ho il mutuo da pagare! io, a quei tempi, non avevo neanche il conto in banca, che una volta che sono andata a farmi cambiare l'assegno che mi aveva fatto la scuola, il tipo della banca mi fa: ha il conto qui? e io gli ho detto:no, non ce l'ho da nessuna parte, il conto. e lui: non ci credo, e io: neanch'io, certe volte.
beh, insomma, come al solito, si credevano tutti più furbi degli altri, e invece di seguire il sempre valido articolo quinto: chi ha i soldi in tasca ha vinto, o l'altrettanto valido suggerimento cinematografico: prendi i soldi e scappa! e mettere via quello che più o meno lecitamente avevano intascato, si rigiocavano tutto, e si sono ritrovati più pezzenti di prima.
ecco, invece l'illusione finanziaria, con sta storia qua, non c'entra proprio niente.
l'illusione finanziaria é una teoria di tale amilcare puviani, italiano trasferito in america, secondo cui lo stato mette in atto scientemente una gigantesca forma di raggiro nei confronti dei suoi cittadini al fine di far pagare tasse che, prima di soddisfare le legittime esigenze degli stessi, servono all'auto-mantenimento e anzi allo sviluppo ipertrofico dello stato stesso.
cito la definizione che ho trovato nel dizionario treccani:
illusione finanziaria  Insieme di artifici attraverso i quali i governanti inducono nei cittadini una rappresentazione erronea delle ricchezze pagate o che devono essere pagate a titolo d’imposta, o di certe modalità del loro impiego. Il concetto di i. f. fu introdotto nel 1903 da A. Puviani (➔) in Teoria dell’illusione finanziaria e successivamente ripreso da altri studiosi come M. Fasiani (➔) e J.M. Buchanan (➔). Nella visione di Puviani gli interessi dei governanti (dominatori) si contrappongono a quelli dei cittadini (dominati). In particolare l’attività finanziaria è il mezzo attraverso cui la classe dominante mantiene, o accresce, i propri privilegi a danno dei dominati. Le imposte divengono, dunque, un mezzo per contenere i salari entro livelli che non consentano l’accumulazione ai lavoratori. Se tale funzione dell’imposta fosse chiara ai cittadini, questi reagirebbero tentando di sovvertire l’ordine sociale. È pertanto necessario che i governanti operino artifici volti a occultare la reale entità e la finalità delle imposte riscosse. Puviani, rifacendosi a eventi storici, classifica le varie tipologie di illusioni finanziarie.
(se volete approfondire l'argomento,andate qui)
l'argomento era di nuovo l'imu, che tutti gli ascoltatori di radiotre vogliono pagare, perché sono altruisti e bravi cittadini e tutto quanto, ma soprattutto, mi é parso di capire, per non pagare di più l'iva, o la benzina, e questo, secondo me, proprio in conseguenza  della suddetta illusione finanziaria.
perché poi è tutta questione di cosa hai in testa, cioè di che idea hai della tassa, come ha ben spiegato l'altro ospite della trasmissione, il professor paolo legrenzi, che insegna psicologia cognitiva a venezia. perché se per te l'imu é una patrimoniale, allora non é assolutamente vero che si paga in tutta europa. non si paga, per esempio, nella da tutti citatissima svizzera, dove, é vero che hanno fatto il referendum per sapere se i cittadini volevano pagare più tasse (che poi, il referendum non era della svizzera, era di un posto della svizzera, ginevra, mi pare) e loro hanno detto di sì, ma perché in realtà gli hanno chiesto, agli svizzeri:volete più servizi (che ovviamente costano di più)? e loro  hanno detto sì. ma perché per loro le tasse sono un corrispettivo dei servizi che hai. in questo caso, allora, é legittimo anche che uno va a vedere che servizi ha in cambio delle tasse che paga.
perché anch'io so d'accordo che l'imu si deve pagare, che poi tanto io ho solo la seconda casa, e quindi la pago lo stesso, perché i servizi si devono pagare, ma allora lo devono pagare anche quelli che sono in affitto, perché mi pare che l'acquedotto, le fogne, i marciapiedi, li usino anche loro, o no?
quello che io non voglio pagare é la patrimoniale, come invece intendono l'imu gli ascoltatori di radiotre e i nostri sedicenti governanti, che se non trovano quei quattro pidocchiosi miliardi allora tirano fuori i loro fantocci per metterci paura, e la cassa integrazione, lo spread e l'invasione delle cavallette. 

ps. questo post l'avevo scritto e mi era venuto benissimo, ma al momento di pubblicarlo si è cancellato tutto. l'ho rifatto,ma la magia era ormai andata. purtroppo, finché, se mai avverrà, non mi ridanno il mac...
ps 2. a proposito di invasione delle cavallette, leggete questo

venerdì 23 agosto 2013

quanto costano i bambini 3 - ossimori africani

su raitre dopo mezzanotte fanno sempre dei documentari interessanti.
stasera è su un bambino africano albino. hanno messo lui e altri bambini albini in un collegio, per studiare e per proteggerli da banditi che li rapiscono per farne medicamenti. un corpo di albino vale anche 25mila dollari.
shida, il protagonista, non viene nessuno a trovarlo. e non riesce ad andare bene a scuola, deve imparare l'inglese perché lo swaili, in quel collegio lì, è vietato. ai test intermedi, il suo compagno albino anche lui, che era uno dei peggio,ha preso 97. lui 50. shida piange. shida passa le vacanze all'istituto. shida deve mettersi la crema solare,e si dimentica,e la sua testa è piena di ferite. shida non può finire la partita di  pallone fuori dall'istituto,che poi è in mezzo alla savana africana, perché è pericoloso, per lui.
alla fine dell'anno fanno gli esami finali, ha preso 72. sorride, finalmente.
ho letto da un'altra parte che per un albino completo pagano anche 75mila dollari. e in africa, che strano, gli albini sono molto più numerosi che in europa. uno ogni 5mila.

martedì 20 agosto 2013

contro l'ipad

bruno l'altro giorno mi ha versato acqua e zucchero sul mac, per cui l'unia cosa che posso, potrei, anzi, usare per scrivere un post è l'ipad che mio fratello mi ha regalato, visto che, mi ha detto, non lo usa mai. e te credo. mi piacerebbe chiedere a quelli del centro assistenza apple quanti ipad con il guscio incrinato gli arrivano ogni settimana, perché a me viene almeno 5-6 volte nel giro di un'ora, di spaccarlo a metà sbattendolo con forza su uno spigolo, che ne so, del tavolo, o di quello che mi trovo sottomano. intanto io, da donna dell'altro millennio qual sono, odio il touch screen. ma se hanno inventato la penna, con la sua punta fine e precisa, invece che una grossa come un dito, ci sarà un motivo, no? poi, sulla tastiera non ci sono le freccette per posizionarsi al punto giusto della parola, nel caso dovessi correggere, e il mio ditone non lo sa fare. poi, e questo è veramente una cosa allucinante, ogni volta che cerco di scrivere una parola che comincia con la s, a questo non gli par vero di scrivere Sto arrivando!, col punto esclamativo anche, che quando la mia amica mi ha detto che l'ipad 'ti scrive delle cose', non capivo mica di che stesse parlando. invece adesso lo capisco benissimo. poi, si chiudono le applicazioni senza manco scusarsi, continuamente. sará la terza volta che tento di scrivere un post. una volta mi ha cancellato tutto. un'altra non riuscivo più a cancellare, un'altra a riscrivere... per fortuna che mi sono scaricata un'app - odio sta parola- che mi permette di scrivere con un simulacro di text editor, e spero almeno che non mi cancelli tutto. no, non ha cancellato.

venerdì 9 agosto 2013

masterpiece



a questo talent qua mi sarei iscritta anch'io, magari, peccato che bisogna avere un romanzo nel cassetto, e io non ce l'ho. che poi, che talent è che se vinci ti pubblicano il romanzo che gli hai mandato prima del talent? sarebbe come dire che vai a fare the voice e poi ti pubblicano l'album che avevi mandato per le selezioni.
mah, sono curiosa di vedere quant gente c'è, che ha un romanzo nel cassetto e non l'ha ancora pubblicato. e che fa la sinossi del suo romanzo, anche. che se scrivevano 'riassunto' gli pareva brutto, forse.
se ce l'avete, il romanzo, cliccate qua.



giovedì 8 agosto 2013

ciao

doriano era uno di quelli che hanno sempre la battuta pronta. se ne stava lì zitto, sorridente, e poi al momento giusto tirava fuori una battuta fulminea, come certi tirano fuori la sigaretta.
quando c'era da fare qualcosa, lui c'era sempre. cose semplici, indispensabili. riempire le casse delle cartelle, sistemarle in modo che ci stiano tutte, quando col coro andiamo da qualche parte a fare un servizio, per esempio.
era al lavoro, l'altro giorno. si è accasciato, è morto subito. 52 anni, una moglie, due figli. 
oggi al funerale hanno letto un piccolo messaggio scritto dalla figlia, che potrebbe essere mia figlia, per l'età, a cui voglio molto bene.
diceva, a un certo punto, che suo padre era incapace di criticare.
che cosa meravigliosa.
la devo smettere. voglio smetterla. devo, ho pensato.
e poi ho pensato che bello partire e lasciarsi dietro questa processione infinita di amici e conoscenti, persone a cui hai dato, almeno una volta, un sorriso, un attimo di allegria, uno sguardo, una mano amica.
cercare di far questo. non lasciare che il sole tramonti sulla tua ira, almeno.
grazie, doriano, ciao


tipi

'lando non è tipo da suicidio', ha detto il fratello di lando buzzanca, che pare che si sia tagliato le vene, ma i familiari dicono che è stress da iperlavoro.
chissà chi sono, i tipi da suicidio, ho pensato.

sabato 3 agosto 2013

una barca nel bosco 2

che poi il libro di paola mastrocola mi ha fatto pensare alla storia scolastica di una mia amica, che anche lei si era iscritta al liceo scientifico, che era nella mia stessa scuola, solo che io ero al classico, noi del classico eravamo tutti sfigati, secchioni e sfigati, ma siccome eravamo tutti così, non ce ne siamo mai accorti, e siamo vissuti felici e contenti nella nostra beata ignoranza, mentre allo scientifico ci andavano tutti i rampolli dell'alta società, che siccome era piccolissima in sè, quelli erano degli emeriti nani che si credevano giganti, pieni solo di soldi e di puzza, e gli (secondo loro) sfigati, che non avevano avuto la loro fortuna, di nascere in una delle famiglie bene di valdagno, perché stiamo parlando di valdagno, mica roma o milano, non erano nemmeno degni del loro saluto. la mia amica mi ha parlato di una storia così, di una poveraccia sua compagna di classe che secondo lei in cinque anni non l'ha mai salutata nessuno, invece la mia amica poi ha cambiato a scuola, è andata alle magistrali, perché è una mia collega, la mia amica, però sta storia le è rimasta appiccicata dentro, secondo me, perché anche a scuola, se c'è una che si crede un genio, solo per il fatto che si crede un genio anche se sta in coda graduatoria a cinquant'anni mentre la mia amica è laureata ed è una vita che fa quel lavoro lì, beh, lei si sente subito una cacca.
e in effetti anche mio fratello, anche lui ha avuto una scuola così, come il Gaspare della Barca nel bosco, con la prof di italiano latino che leggeva il libro, come se loro non fossero capaci, di leggerselo da soli, il libro, e il prof di disegno era uno stronzo che ha contribuito, col suo cinque o quattro, non mi ricordo neanche, a bocciarlo, mio fratello è bravissimo a disegnare, di lavoro fa il disegnatore tecnico, ha fatto anche la scuola di design e sarebbe proprio bravo, è geniale, solo che alla fine fa il disegnatore tecnico per vivere, beh, insomma, quel professore gli ha dato l'insufficienza, e con altre due materie l'hanno bocciato, siamo andati a vedere i tabelloni e abbiamo scoperto che l'avevano bocciato, senza nessun preavviso, lui non si è mai ripreso, per via dell'ingiustizia, più che altro, perché non ne conosco nessuno, io, a parte lui, che sia stato bocciato con tre materie di cui una disegno tecnico, al liceo scientifico.
in effetti c'è, una scuola come quella del libro, che poi quella di mio fratello e della mia amica era ancora la scuola che piaceva alla mastrocola, più o meno, e i prof di mio fratello e della mia amica sono quelli che hanno fatto quella scuola lì, che ha fatto lei. 
quindi non sono proprio così sicura che sia tutta colpa della riforma. 
e, comunque, non serve proprio a nessuno, secondo me, questo ritratto semplicistico della scuola, soprattutto fatto da dentro, anche se non so se la prof mastrocola insegni ancora. ci sono, tutte quelle robe lì, ma c'è molto altro, e ci sono tanti professori bravi che amano il loro lavoro e cercano di farlo bene nonostante tutto e tutti, e ci sono anche tanti alunni bravi e intelligenti, quelli che sfuggono alla 'sformazione' di cui parla il romanzo, io ne ho avuti e continuerò ad averne un sacco, ringraziando dio.

una barca nel bosco

ieri siamo andati in piscina, e mi sono portata un libro che avevo iniziato l'altro ieri, mentre aspettavo che la tinta biondo chiarissimo cenere coprisse il cento per cento dei miei capelli bianchi, fa un po' topo, subito, ma almeno non è giallo polenta... beh, insomma, nell'attesa ho aperto il libro di paola mastrocola la barca nel bosco, che avevo già cominciato a leggere quando l'avevo trovato in una bancarella a pordenone. io avevo già letto un libro, della mastrocola, che parlava appunto di scuola, ma era una specie di saggio, insomma, diceva quello che ne pensa lei della scuola, e io, per diverse cose, sono anche d'accordo con lei, ma poi leggo sto libro che è un romanzo, e ci ficca dentro le stesse cose, e questo, sarà che ho appena finito di leggere 'ho sposato un comunista', sarà che leggo un paio di libri all'anno e non ho tempo da perdere, beh, questa mi è sembrata decisamente una mossa disonesta.
oltre al fatto che il protagonista, un ragazzo geniale che, da una non precisata isola meridionale, va a fare il liceo a torino, dove vive la zia materna, rimasta vedova, accompagnato dalla madre, mentre il padre resta giù a fare il pescatore, beh, insomma, il protagonista, come carattere, all'inglese intendo, cioè come è delineato, fa proprio schifo.
è un genio ma è un cretino, vuole integrarsi a tutti i costi, e ci riesce benissimo anche se va fuori di testa.
il suo unico vero amico che pure lui è un genio, anche se Gaspare, il protagonista, i primi anni non vuole che sia suo amico proprio perché è come lui, avulso, così lo chiamano gli altri e anche lui, ecco, sto genio che si laurea a berkley come unico passatempo ha che fa dei pelucchi, che sarebbero poi dei peluche, a cui lui non fa altro che cercare tutto il tempo gli occhi giusti. non pensa ad altro, anche quando torna da berkley con la sua bella laurea in ingegneria, vuole mettere su una peluccheria, cioè una fabbrica di peluches. ma ve pare normale???
mentre quell'altro, che in cinque anni di liceo e poi di università non ha trovato un professore decente, uno, dico, che capisse il suo talento, piani piano gli viene la fissa di comprare piante di tutti i tipi che gli sfondano la casa trasformandola in un bosco, mentre di lavoro fa il barista.
ora, al di là della trama bislacca e dei protagonisti assurdi, stereotipati come nelle più classiche riviste da parrucchiera, che poi mi sono anche messa a piangere, in piscina, perché io quando uno gli muore qualcuno che è ancora giovane, e non è riuscito a parlargli, mi viene sempre da piangere, e a questo gli muoiono tutti, e quelli che non muoiono, come la sua prof di francese l'unica insegnante della sua vita che l'avese capito, e che gli aveva insegnato il latino alle medie (plausibilissimo, anche questo, come no) spariscono da un giorno all'altro senza lasciare un indirizzo, beh, al di là di tutte ste considerazioni, la cosa peggiore per me è come la professoressa mastrocola parla della scuola di oggi, perché di quella dei suoi tempi, mi ricordo, ne parlava abbastanza bene. beh, io li vedo i colleghi delle medie, tanti sono, come sempre ci sono, gente che pensa solo ad arrivar alla fine del mese, ma tanti le cose le sanno, e pure gli interessa fare il proprio lavoro, e quando trovano uno bravo, non è che fanno tutto il possibile per 'sformarlo' come dice la copertina del libro, che il protagonista ha dovuto subire tutto un processo di 'sformazione'.
per non parlare del fatto di scrivere un libro usandolo per dire delle cose.
a me piacciono quelli che scrivono perché non sanno fare altro. non quelli che decidono 'adesso faccio un libro così e così' e lo fanno. della serie eco, baricco e altri che per fortuna non ho letto.
insomma, il libro l'ho letto ieri saltando anche dei pezzi, ma proprio non mi è piaciuto, se non si era capito. comunque, ha vinto il premio campiello 2004, il che, forse, significa che non ci capisco tanto, io, di libri. perché mi pare che eco, baricco e quella gente lì dicono tutti che bravi, e guido morselli, che secondo me è bravissimo, non l'ha voluto pubblicare nessuno.

venerdì 2 agosto 2013

festa degli uomini

oggi al discount arriva un tipo tutto giulivo, una certa età, baffetti, fisico tipo militare americano, piglio sicuro, che voleva da me e la cassiera gli auguri, visto che oggi è la festa degli uomini.
la cassiera gli fa: 'ma se è ogni giorno la festa degli uomini!'. e io:'dovreste starvene chiusi dentro, casomai, non farvi vedere in giro...' ma pensavo che scherzasse. invece il 2 agosto pare proprio che sia la festa degli uomini, per via delle palle che hanno, siccome i soldati francesi avevano dei fuseaux stretti, per garantire un ordine diciamo così estetico, dovevano tener tutti i suddetti attributi a sinistra, che in francese si dice: le deux a gauche, i due (attributi, diciamo così) a sinistra. che però ha un suono simile a Le deux août, cioè il 2 agosto.
su wikipedia, da cui ho tratto la spiegazione, dicono che è diffusa nell'arco alpino, ma forse in piemonte, non so perché è proprio la prima che sento.
comunque alla fine glieli ho fatto gli auguri, era tutto contento.