sabato 3 agosto 2013

una barca nel bosco

ieri siamo andati in piscina, e mi sono portata un libro che avevo iniziato l'altro ieri, mentre aspettavo che la tinta biondo chiarissimo cenere coprisse il cento per cento dei miei capelli bianchi, fa un po' topo, subito, ma almeno non è giallo polenta... beh, insomma, nell'attesa ho aperto il libro di paola mastrocola la barca nel bosco, che avevo già cominciato a leggere quando l'avevo trovato in una bancarella a pordenone. io avevo già letto un libro, della mastrocola, che parlava appunto di scuola, ma era una specie di saggio, insomma, diceva quello che ne pensa lei della scuola, e io, per diverse cose, sono anche d'accordo con lei, ma poi leggo sto libro che è un romanzo, e ci ficca dentro le stesse cose, e questo, sarà che ho appena finito di leggere 'ho sposato un comunista', sarà che leggo un paio di libri all'anno e non ho tempo da perdere, beh, questa mi è sembrata decisamente una mossa disonesta.
oltre al fatto che il protagonista, un ragazzo geniale che, da una non precisata isola meridionale, va a fare il liceo a torino, dove vive la zia materna, rimasta vedova, accompagnato dalla madre, mentre il padre resta giù a fare il pescatore, beh, insomma, il protagonista, come carattere, all'inglese intendo, cioè come è delineato, fa proprio schifo.
è un genio ma è un cretino, vuole integrarsi a tutti i costi, e ci riesce benissimo anche se va fuori di testa.
il suo unico vero amico che pure lui è un genio, anche se Gaspare, il protagonista, i primi anni non vuole che sia suo amico proprio perché è come lui, avulso, così lo chiamano gli altri e anche lui, ecco, sto genio che si laurea a berkley come unico passatempo ha che fa dei pelucchi, che sarebbero poi dei peluche, a cui lui non fa altro che cercare tutto il tempo gli occhi giusti. non pensa ad altro, anche quando torna da berkley con la sua bella laurea in ingegneria, vuole mettere su una peluccheria, cioè una fabbrica di peluches. ma ve pare normale???
mentre quell'altro, che in cinque anni di liceo e poi di università non ha trovato un professore decente, uno, dico, che capisse il suo talento, piani piano gli viene la fissa di comprare piante di tutti i tipi che gli sfondano la casa trasformandola in un bosco, mentre di lavoro fa il barista.
ora, al di là della trama bislacca e dei protagonisti assurdi, stereotipati come nelle più classiche riviste da parrucchiera, che poi mi sono anche messa a piangere, in piscina, perché io quando uno gli muore qualcuno che è ancora giovane, e non è riuscito a parlargli, mi viene sempre da piangere, e a questo gli muoiono tutti, e quelli che non muoiono, come la sua prof di francese l'unica insegnante della sua vita che l'avese capito, e che gli aveva insegnato il latino alle medie (plausibilissimo, anche questo, come no) spariscono da un giorno all'altro senza lasciare un indirizzo, beh, al di là di tutte ste considerazioni, la cosa peggiore per me è come la professoressa mastrocola parla della scuola di oggi, perché di quella dei suoi tempi, mi ricordo, ne parlava abbastanza bene. beh, io li vedo i colleghi delle medie, tanti sono, come sempre ci sono, gente che pensa solo ad arrivar alla fine del mese, ma tanti le cose le sanno, e pure gli interessa fare il proprio lavoro, e quando trovano uno bravo, non è che fanno tutto il possibile per 'sformarlo' come dice la copertina del libro, che il protagonista ha dovuto subire tutto un processo di 'sformazione'.
per non parlare del fatto di scrivere un libro usandolo per dire delle cose.
a me piacciono quelli che scrivono perché non sanno fare altro. non quelli che decidono 'adesso faccio un libro così e così' e lo fanno. della serie eco, baricco e altri che per fortuna non ho letto.
insomma, il libro l'ho letto ieri saltando anche dei pezzi, ma proprio non mi è piaciuto, se non si era capito. comunque, ha vinto il premio campiello 2004, il che, forse, significa che non ci capisco tanto, io, di libri. perché mi pare che eco, baricco e quella gente lì dicono tutti che bravi, e guido morselli, che secondo me è bravissimo, non l'ha voluto pubblicare nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento