che poi il libro di paola mastrocola mi ha fatto pensare alla storia scolastica di una mia amica, che anche lei si era iscritta al liceo scientifico, che era nella mia stessa scuola, solo che io ero al classico, noi del classico eravamo tutti sfigati, secchioni e sfigati, ma siccome eravamo tutti così, non ce ne siamo mai accorti, e siamo vissuti felici e contenti nella nostra beata ignoranza, mentre allo scientifico ci andavano tutti i rampolli dell'alta società, che siccome era piccolissima in sè, quelli erano degli emeriti nani che si credevano giganti, pieni solo di soldi e di puzza, e gli (secondo loro) sfigati, che non avevano avuto la loro fortuna, di nascere in una delle famiglie bene di valdagno, perché stiamo parlando di valdagno, mica roma o milano, non erano nemmeno degni del loro saluto. la mia amica mi ha parlato di una storia così, di una poveraccia sua compagna di classe che secondo lei in cinque anni non l'ha mai salutata nessuno, invece la mia amica poi ha cambiato a scuola, è andata alle magistrali, perché è una mia collega, la mia amica, però sta storia le è rimasta appiccicata dentro, secondo me, perché anche a scuola, se c'è una che si crede un genio, solo per il fatto che si crede un genio anche se sta in coda graduatoria a cinquant'anni mentre la mia amica è laureata ed è una vita che fa quel lavoro lì, beh, lei si sente subito una cacca.
e in effetti anche mio fratello, anche lui ha avuto una scuola così, come il Gaspare della Barca nel bosco, con la prof di italiano latino che leggeva il libro, come se loro non fossero capaci, di leggerselo da soli, il libro, e il prof di disegno era uno stronzo che ha contribuito, col suo cinque o quattro, non mi ricordo neanche, a bocciarlo, mio fratello è bravissimo a disegnare, di lavoro fa il disegnatore tecnico, ha fatto anche la scuola di design e sarebbe proprio bravo, è geniale, solo che alla fine fa il disegnatore tecnico per vivere, beh, insomma, quel professore gli ha dato l'insufficienza, e con altre due materie l'hanno bocciato, siamo andati a vedere i tabelloni e abbiamo scoperto che l'avevano bocciato, senza nessun preavviso, lui non si è mai ripreso, per via dell'ingiustizia, più che altro, perché non ne conosco nessuno, io, a parte lui, che sia stato bocciato con tre materie di cui una disegno tecnico, al liceo scientifico.
in effetti c'è, una scuola come quella del libro, che poi quella di mio fratello e della mia amica era ancora la scuola che piaceva alla mastrocola, più o meno, e i prof di mio fratello e della mia amica sono quelli che hanno fatto quella scuola lì, che ha fatto lei.
quindi non sono proprio così sicura che sia tutta colpa della riforma.
e, comunque, non serve proprio a nessuno, secondo me, questo ritratto semplicistico della scuola, soprattutto fatto da dentro, anche se non so se la prof mastrocola insegni ancora. ci sono, tutte quelle robe lì, ma c'è molto altro, e ci sono tanti professori bravi che amano il loro lavoro e cercano di farlo bene nonostante tutto e tutti, e ci sono anche tanti alunni bravi e intelligenti, quelli che sfuggono alla 'sformazione' di cui parla il romanzo, io ne ho avuti e continuerò ad averne un sacco, ringraziando dio.
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