martedì 25 agosto 2015

punti di non ritorno

una cosa che non so fare, io, sono i punti di non ritorno.
ho letto un post di paolo nori sul fatto che ci sono delle cose, come bere il caffè senza zucchero, che
è uno di quei cambiamenti irreversibili, come passare dal pc al mac, se uno attraversa il confine, arrivederci, non si torna indietro
ecco io, invece, indietro ci torno sempre, è da un po' che bevo il tè senza zucchero, la mattina, ma l'altro giorno che sono andata a campogrosso che è in montagna e faceva freddo, abbiamo preso tutte un tè e io, lo zucchero, ce l'ho messo, senza neanche accorgermene, quasi,  oppure il mac, io lo uso da sempre, il mac, da poco dopo che è venuto fuori il primo mac, ma se mi capita di usare il pc, lo uso, lo uso tranquillamente, ci sono delle cose che quasi vado meglio col pc, è che al mac ci sono affezionata, è come casa mia, come l'A112, ma sta storia del confine, non so, ecco, io non ce la faccio mica, a non tornare indietro più, c'è un passo del vangelo che mi mette in crisi, su questo, che dice che chi mette mano all'aratro e si volta indietro non è adatto, al regno dei cieli, ecco, io continuo a voltarmi indietro, non sono adatta, io, al regno dei cieli, non si sta mica bene, a saperlo, non so chiudere le porte, non so passare il confine e basta, e per dirlo sulla mia tesina dell'anno di prova avevo scritto una citazione di montale, 'noi, della razza di chi rimane a terra', e la preside si è incazzata, ma chi si crede di essere mi ha detto, e io non sapevo come spiegarglielo, e infatti mica gliel'ho spiegato, del resto, se uno scrive noi, vuol dire che c'è anche lui in mezzo, invece lei pensava che noi stessimo a guardare me da terra, me che mi butto senza paura tra le braccia aperte che mi afferrano nell'acqua...
lo dico sempre io, la grammatica, ragazzi, la grammatica, quando non capisci niente, attaccati alla grammatica, vedi come ti sembra tutto più chiaro...

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