domenica 7 luglio 2013

trapianti


io, le mie amiche lo sanno, sono contraria ai trapianti. non quelli da cadavere, quelli da mezzo morto, cerebralmente morto, si dice, ma io non lo dico perché uno morto, per me, è morto e basta.
per me, il trapianto non lo voglio.  trapianti da vivo a vivo mi vanno bene, e io, se occorre e se posso, un rene a mio figlio glielo dò molto volentieri. anche le retine, dò, se qualcuno le vuole.
ma io, un cuore che batte ancora, beh, dico no. ma dico no perché trovo terribile che uno debba scegliere tra me che magari muoio nell'operazione, o lo rigetto, quel cuore, o magari tiro avanti un paio d'anni di più, e quell'altro che sta per morire.
mentre invece il cordone ombelicale, che avrei volentieri donato, non l'hanno voluto.
se avessi detto: oh, lo volete un bel cuore battente, un rene, un polmone bello fresco, no smoking?
vedi come sarebbero corsi. il cordone ombelicale, le prime due volte che ho partorito, se partorivo di lunedì, martedì o mercoledì ok, si poteva fare. dopo no, perché bisognava portarlo a padova, e con il we in mezzo, non avevano chi lo trasportasse. indovinate in che giorno ho partorito.
la terza volta, sono tornata al solito posto e mi hanno detto che non lo fanno più, non hanno più soldi.
in reparto c'erano però le pubblicità di quelli che ti conservano le cellule staminali per eventuali cure, solo per te, al modico prezzo di.
mentre invece il mio, che l'avrei messo a disposizione di chiunque ne avesse bisogno, l'hanno buttato nel cesso. nei rifiuti speciali, dai.
comunque, sta storia dei trapianti mi è venuta fuori perché l'altro giorno ho letto sul giornale che c'è un neurologo italiano che vuole fare il trapianto di testa. cioè, vuole mettere una testa di uno su un corpo di un altro. non ho capito sinceramente a che scopo.
chissà cosa direbbe quella che crede che l'anima sia nel cervello. ci credeva anche margherita hack, ho letto negli articoli per la sua morte.
anche se secondo me non c'entrava molto, l'articolo parlava poi di fatti inquietanti, ma a mio avviso perfettamente comprensibili, come l'episodio di quello che dopo 13 anni di trapianto di mano se l'è fatta tagliare, perché non ne poteva più.
ho letto anche da qualche parte che per certe persone l'idea di avere un pezzo di un cadavere è insopportabile, non è come un organo che ancora viveva e continua a vivere dentro di te.
ecco, per me proprio il contrario, tanto per cambiare. 

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