mercoledì 10 luglio 2013

chiese, templi e moschee

 come dicevo nel post precedente: il libro di montanari è davvero prezioso, lo dovrebbero leggere tutti quelli a cui sta a cuore la bellezza, e quella dell'italia in particolare.
solo che poi, a pagina 112, mi arriva una mazzata: parlando del fatto che a firenze non c'è una moschea, il professor montanari propone testuamente 'di offrire alla comunità musulmana una (o più di una) delle tante chiese cattoliche che la contrazione della pratica religiosa lascia inutilizzate'. 
certo, è vero, ed è una cosa terribile, che 'molte di queste chiese finiscono sul mercato, e proprio la toscana offre il maggior numero di queste singolari offerte. invece che abbandonarli all'incuria, trasformarli in sale da concerto e aule universitarie o destinarli alla speculazione immobiliare, non sarebbe più giusto far sì che in questi luoghi sacri si continui a pregare l'unico Dio?'
no, professore, mi dispiace, ma no. 
mi ha fatto senso, una volta che sono arrivata in un posto lontano, su per la valsugana, che dovevamo cantare, era uno spettacolo d'operetta, e ci ero arrivata su una macchina fantastica, che non avrei mai pensato di salirci, e invece ci ho fatto il viaggio di andata e ritorno, con Beppe, era una BMW Z3,  beh insomma, il teatro era una chiesa, è stata una brutta sensazione, davvero, ona ona ona ma che bella rificolona (che orrenda, quella canzone, non la sopporto proprio), nell'oscurità, una coppia va, tra le siepi un nido a cercar... e anche il film studio, a vicenza, il cinema odeon, è una chiesa, mi faceva sempre un certo che guardarci i film dentro, e la biblioteca dell'università di verona, anche quella è una chiesa. no, no, sono contraria, io, a usare le chiese per altre cose. giusto un museo, o anche una sala da concerto, che è comunque una cosa diversa da un teatrino.
ma i musulmani sono obbligati a dare il 2,5% del loro reddito in una elemosina specifica, che non può assolutamente essere data ai non musulmani, e serve anche a finanziare l'acquisto di immobili da destinare alla preghiera.
inoltre, 'a partire dagli anni ottanta, il governo saudita ha cominciato a finanziare la costruzione di moschee, scuole e centri islamici in numerosi paesi di tutto il mondo, per una spesa stimata in 45 miliardi di dollari statunitensi.
La moschea King Fahd di Culver City in California e la stessa moschea di Roma rappresentano due dei maggiori investimenti dell'ex sovrano Faysal dell'Arabia Saudita, con 8 e 50 milioni di dollari statunitensi, rispettivamente' (da wikipedia, alla voce moschea).
direi che, volendo, le moschee si potrebbero fare, o no? 
la religione musulmana impone il proselitismo (da'wa). l'abiura è punita con la morte. mi rendo conto conto che questo è sgradevole, ma è una realtà. l'anno scorso ho fatto dei laboratori multiculturali con delle mediatrici culturali straniere. Sono venute una signora serba, una ghanese e una marocchina.
la signora marocchina ci ha spiegato che il ramadan è un momento meraviglioso di riscoperta dei valori profondi, della solidarietà tra le persone, un'occasione unica di crescita spirituale, a cui nessuno si sottrae. anche perché, ce l'ha detto con un candore disarmante, come fosse la cosa più naturale del mondo, chi viene beccato a mangiare o bere durante la giornata viene arrestato.
la moschea può essere in quasiasi posto, anche all'aperto. però in molti posti molto islamici, è sacrilegio se un infedele (anche qua, è normalissimo se loro ci chiamano infedeli, che li chiamassimo noi cristiani, infedeli, è un palese segno dell'intolleranza cattolica nei confronti delle altre religioni) partecipa alla preghiera, o anche solo mette piede nel loro tempio, se così si può definire la moschea.
la spianata del tempio
il muro del pianto, sul lato occidentale della spianata
ecco, a questo riguardo, tanto ormai il discorso ha preso una brutta piega, aggiungo che io non sopporto di sentire chiamare la spianata del tempio di gerusalemme 'la spianata delle moschee'. non lo sopporto, perché quella piazza bianca, enorme, con in mezzo la cupola d'oro che sorge sulla roccia che, secondo alcuni midrashim, è la base da cui Dio creò l'universo e la roccia cui Abramo legò Isacco in occasione del sacrificio e anche l'area in cui, si dice, dormì Giacobbe, sognando la scala che saliva al cielo, in una parola, anzi due: il Sancta sanctorum, ecco, quel posto lì, l'hanno fatto loro, gli ebrei, ed è così sacro che gli ebrei non purificati, cioè praticamente tutti perché il culto del tempio era quello che consentiva la purificazione, beh insomma, gli ebrei non ci camminano neanche sopra per non profanarlo, ecco, non si può chiamarlo spianata delle moschee, dai. ecco, figurati se gli fai fare la moschea al centro di firenze dentro a una vecchia chiesa. che poi, ritornando al discorso che facevo sulla vendita delle chiese, le chiese sono il segno, l'espressione della fede di una comunità. diverso è il caso di una serie di obbrobri venuti su dagli anni sessanta, versione religiosa dei condomini che geometri privi anche dei rudimenti del bello (la storia dell'arte, ai geometri, non la insegnano mica) producevano in serie con l'ausilio diabolico della fotocopiatrice (l'ho sentito io, con le mie orecchie, in catasto a vicenza, da un geometra che parlava con un altro), la rovina dell'italia, coi loro colori al quarzo nelle varie sfumature della cacca molle, dal giallo al verde, se possibile a renderli più orrendi.
ma non credo che i musulmani, per adorare il loro dio, siano disposti a occupare ste robe qua.





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