venerdì 26 luglio 2013

ritmo

c'è tutto un putiferio tra i musicisti seri per via di allevi, un musicista semiserio, che ha detto che la musica di beethoven non ha ritmo, quella di oggi (jovanotti, pare sia l'esempio) sì. per quello che quella non piace, questa sì, ai giovani d'oggi.
tantissimo tempo fa lessi che fatta ascoltare la musica di mozart a una tribù di aborigeni, ne rimasero incantati, mentre restarono assolutamente indifferenti a una musica molto, appunto, ritmata, che si pensava sarebbe stata vicina ai loro, appunto, ritmi tribali.
forse perché agli esseri umani, in generale, piacciono le cose insolite.
comunque, sto qui in questo bar di fara sabina dove prendo (poco) la wi-fi del comune e soprattutto c'è l'aria condizionata e un bel tavolino in un angolo dove posso stare col mio mac, solo che davanti a me, in fondo alla sala, c'è una bella tv che trasmette un canale di musica, non è MTV perché lì fanno roba varia, qua invece ci sono solo bumbum, donne seminude che ammiccano, giuro, è un continuo, gli uomini o sono semigay depilati e ambigui, o cessi tipo quello di adesso che fa il buzzurro anni settanta (si chiama giorgio prezioso). segue la solita location in un albergo di extra lusso, sarà almeno il terzo video del genere, parrucche, latex e fluo a profusione e ste donne che sculettano con le tette mezze fuori. uno sta dicendo che pensava proprio prima a questa canzone, ma come si fa a pensare a una roba del genere, sono tutte uguali, mah, forse ha ragione allevi, è il ritmo.
che qui, sulla salaria, quando ci passo, e ci son passata tante volte, sti giorni, le vedi quelle vere, le prostitute minorenni, quasi tutte bellissime, che aspettano sulla strada, in mezzo alla monnezza, di giorno, di mattina, di pomeriggio, alla sera vanno a dormire, o forse stanno a casa, ogni volta che ne vedo una dico una preghiera, vorrei tanto fare qualcosa, non so fare altro, pregare che trovino qualcuno meglio di me, che faccia qualcosa, e oggi ho pensato chissà che paura che hanno, con quel sorriso stampato sulla faccia, che io certe volte ho paura a camminare da sola, loro che sono lì ad aspettarli, quei bastardi che credono che di potersi comprarsi una persona, un po' di piacere, magari manco le pagano, dopo, e non possono farci niente, sperare che la prossima sia meglio.

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