martedì 3 dicembre 2013

ognuno riconosce i suoi 5 - nuovi amici

ogni tanto, ma proprio tanto, su fb mi capita di conoscere, se così si può dire, qualcuno che mi pare una persona interessante, e diventiamo, come si dice su fb, amici.
ieri uno di questi ha postato una roba su paolo virzì su cui ero anche d'accordo, nonostante, come ho ribadito, a me paolo virzì piaccia, mentre a lui, che con virzì ci andava a scuola, no.
su fb non lo sa nessuno che ho un blog, perché fb per me è la piazzetta del paese, e io, le mie cose, mica le vado ad appiccicare sul tabellone degli avvisi comunali.
comunque, dato l'argomento, ho postato il link al post che ho fatto su virzì.
che è stato commentato dal suddetto amico coi seguenti post consecutivi (copiati e incollati):
-Il web è pioeno di madro che scrivono. Non mi interessa.
- Le lascio ai loro soliti due o tre lettori quotidiani, ho di meglio da fare e da scrivere.
-che poi, voglio dire, queste signore con figli piccoli e matrimoni in crisi trovano anche il tempo di scrivere un blog?? Wonder Women a profusione.
ci sono rimasta malissimo, ma  mica perché non gliene frega del mio blog, ma sai a me quanto me ne frega.
no, è la cattiveria gratuita, non so come spiegare, è da ieri che ci penso, anche se ho cancellato subito il mio post, e anche lui, dalla lista dei miei cosiddetti amici, e non riesco a capire perché, e mi viene continuamente in mente una citazione di truffaut, che parlando di non so chi diceva che era buono, e forse la bontà è il segreto del genio, e quell'altra citazione che paolo nori fa continuamente, di kurt vonnegut, che c'è una sola regola: cazzo joe, bisogna essere buoni!, che io, per essere sicura che volesse dire proprio quella roba lì, cioè che l'unica regola è che bisogna essere delle persone buone, ho scritto anche alla traduttrice di sto tipo, che pare che sono l'unica che non l'ha mai sentito, e le ho anche chiesto se scrive in inglese, e lei mi ha risposto subito, gentilissima devo dire, e mi ha detto certo che scrive in inglese, come dire: ma in che lingua vuoi che scriva, uno che si chiama kurt vonnegut, ecco, a me non pareva proprio così ovvio, comunque la ringrazio tanto, perché mi sarebbe spiaciuto se l'originale fosse stato you have to be good at, devi essere buono, capace cioè,  a fare qualcosa, che noi in dialetto lo diciamo, no son mìa bon de xugare a calcio, per esempio, io non sono mica capace di giocare a calcio, usiamo lo stesso costrutto che usano gli inglesi, e invece no, kurt vonnegut dice you have to be kind, mi pare, che forse è un po' meno che essere buoni, ma mi piace di più così, la regola che bisogna essere buoni, e la dico sempre anche ai miei figli, che è facile essere cattivi, son capaci tutti, è essere buoni che è difficile, e la prima cosa che gli ho detto, io, ai miei figli, quando li ho presi tra le braccia la prima volta, è stata proprio che devono essere delle persone buone, che avevo letto il libro della dolto che dice che bisogna parlargli, ai bambini, che nessuno lo può sapere, quanto importanti sono le prime parole che sente un bambino, per i miei sono state queste e 'ah! forse è lui, che l'anima...' dalla traviata, ma secondo me la dolto ha esagerato, perché non sono mica tanto buoni, e ogni volta che mi metto a cantare, si chiudono le orecchie con le mani.


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