giovedì 26 dicembre 2013

assenze

alcune amiche mi hanno scritto per confortarmi in questo primo natale senza mia nonna.
in realtà, amiche, ho detto, sono anni che non passo un natale con mia nonna.
mia nonna, fino a tre o quattro anni fa, non ricordo esattamente, viveva da sola. la domenica mio fratello andava a prenderla, la accompagnava a messa e poi la portava a mangiare da noi. dai miei, meglio, ma io stavo spesso da loro per via delle gravidanze.
un giorno tipo lunedì o martedì ci arriva per posta una lettera di mia nonna, scritta al computer da mio cugino, in cui mia nonna dice a mio fratello, quello che ogni domenica andava a prenderla ed era andato anche quando aveva spedito già la lettera, che siccome voleva fargli un bel regalo di riconoscenza, gli regalava un debito che io avevo con lei, perché mi aveva prestato un paio d'anni prima dei soldi per dei lavori. soldi che, oltretutto, mia madre aveva provveduto a saldare quando aveva saputo che mia nonna me li aveva chiesti indietro poco dopo avermeli dati, facendosi pure firmare una carta.
a me non ha detto niente.
è stata una cosa tristissima, in primis per mio fratello.
siamo andati insieme a casa sua a dirglielo, la sera prima che partisse, perché nel frattempo aveva deciso di trasferirsi a treviso da mia zia, a dirle che regalare un debito non è un gran regalo, che ci siamo rimasti malissimo, che mio fratello sto regalo non lo voleva, grazie, e questo penoso incontro è stato il nostro addio.
ora che il conto è stato svuotato e mia nonna si è rotta il piede e non poteva più andare in bagno da sola e non la voleva fare nel pannolone, e ormai non si ricordava neanche il nome di sua figlia, la volevano mettere in casa di riposo, perché si sa, con la badante in casa sei schiava.
per cui, come ho detto, è il primo natale da tanto tempo che mia nonna sta finalmente in pace, e io anche, che adesso attraverso la piazza e sta lì, nel cimitero insieme agli altri nonni.
invece la mia giovane amica sere, il giorno di natale, durante il gloria, sta proprio davanti a me, nel coro, si è seduta per piangere, perché suo padre non c'è più, e mi si sono riempiti gli occhi di lacrime, e avrei voluto metterle una mano sulla spalla, e non l'ho fatto, e sono stata stupida, e cattiva.

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