stamattina alla radio lo speaker, non so chi fosse, stavano parlando di mafie e antimafie, a un certo punto ha detto la parola eroe e subito se n'è pentito, perché, ha detto, è una parola pericolosa, che è meglio non dirla neanche, insomma.
che io, l'ho già scritto, non sono affatto d'accordo con la famosa frase di brecht che citano sempre tutti, beata quella nazione che non ha bisogno di eroi.
e adesso, proprio ora, ho letto questo breve passo di chesterton, che parlando di giovanna d'arco e di gesù, dice:
L'amore di un eroe è più terribile dell'odio di un tiranno. L'odio di un eroe è più generoso del'amore di un filantropo. C'è una immensa ed eroica sanità mentale di cui i moderni possono raccogliere solo i frammenti. C'è un gigante di cui vediamo solo le braccia abbandonate e le gambe che si allontanano. Gli uomini hanno ridotto l'anima di Cristo in insignificanti brandelli, li hanno etichettati sotto il nome di egoismo e di altruismo, egualmente sconcertati dalla sua folle magnificienza e dalla sua folle mansuetudine. Si sono spartiti i suoi abiti e per la sua veste hanno gettato i dadi; benché la tunica fosse senza cuciture, intessuta dalla cima in un sol pezzo.Ortodossia, pp.51-52
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