martedì 12 febbraio 2013

sanremo

io, sanremo, ho delle care amiche simpatiche e intelligenti e tutto che non se ne perdono uno, ma io non lo guardo mai. e non è perchè sono snob. è che la musica pop italiana, in generale, non mi ha mai interessata, più di tanto.
stasera che non c'era niente di che, di solito guardo ballarò e mi fa ridere crozza, son lì che cerco qualcosa e lo vedo che sta a sanremo, crozza, e mi fermo. sta lì con un mazzetto di finte banconote in mano, che non lo vogliono far parlare, stava facendo berlusca, I suppose, comunque lo contestano, e non è che sia uno, sono abbastanza da non farlo parlare, e deve venire papà fabio, dai su, fate i buoni, fatelo parlare, ma lui non gli viene la saliva, è terribile quando non ti viene più la saliva e devi parlare, io lo so perché agli esami mi succedeva sempre, sembravo handicappata, sei lì che biascichi e speri solo che ti dicano se vuoi andare a casa. perché non è che ti dicano: vuole un bicchiere d'acqua, no, ti dicono sempre se vuoi andare a casa. a me, almeno, lo dicevano.
un po' mi ha fatto pena, crozza, che mi sta simpatico. però, in effetti, che c'entrava? cosa c'entra la satira con la competizione canora, ma chiama un grande cantante, dei grandi musicisti...
anche da questo si capisce come la musica, nel nostro paese, valga ormai quanto, o meno, un pretesto qualsiasi. giusto qualcosa per scaldare l'ambiente, far compagnia.
che tristezza.

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