sul mensile della comunità papa giovanni XXIII, Sempre, a cui sono abbonata, trovo alcune riflessioni del vescovo francese di tarbes e lourdes, nicolas brouwet, sulla legge francese per il matrimonio omosessuale, già approvata alla camera qualche giorno fa. come conseguenza dell'equiparazione delle coppie omo a quelle etero, la legge prevede la modifica del codice civile togliendo gli appellativi di 'padre' e 'madre', che diverrebbero 'genitore 1' e 'genitore 2', essendo ovviamente concesso a ogni coppia legalmente sposata adottare dei figli.
Confessiamo innanzitutto che le realtà di cui siamo più certi sono le più difficili da argomentare. Sono talmente evidenti che non ci siamo mai presi del tempo per rifletterci.
Che un matrimonio riguardi un uomo e una donna, che i bambini abbiano bisogno di un padre e una madre per essere educati ci sembrano cose talmente naturali che si fatica a trovare degli argomenti per spiegarle.
questa è quindi un'occasione per andare più lontano e approfondire le nostre conoscenze e le nostre convinzioni sul matrimonio.
ora, su questo tema, mi sembra che in francia non ci sia dibattito. ogni argomento che mette in dubbio la leggittimità del matrimonio tra persone dello stesso sesso è considerato avere come segno un'impronta di omofobia. come siamo arrivati fin qui? perché la discussione, quando comincia, si orienta immediatamente su convinzioni omofobe o omofile degli interlocutori?
nelle conversazioni che hanno luogo tra le famiglie, tra amici o colleghi sull'argomento, un motivo di sospensione rapida della riflessione è che alcuni conoscono delle coppie omosessuali e sono in buoni rapporti con loro.
ma il centro del discorso non è di essere incerti su ciò che proviamo rispetto alle persone omosessuali, che sono rispettabili e devono essere rispettate qualunque cosa pensiamo dell'omosessualità.
non si tratta nemmeno di negare che dei bambini abbiano potuto trovare il loro equilibrio personale dopo essere stati allevati da persone dello stesso sesso.
ma, ad esempio, se dei bambini sono stati allevati dalla sola madre ed hanno trovato il loro equilibrio, ciò non comporta che ci sia la necessità di raccomandare ed istituzionalizzare questa situazione...
finché il dibattito si fa in questi termini, restiamo nel campo dei buoni sentimenti. si rimprovera alla chiesa il suo moralismo, talvolta. ma il sentimentalismo diffuso nel quale la dichiarazione 'matrimonio per tutti' è molto diffusa non fa onore alla ragione umana: non basta addizionare delle testimonianze spesso commoventi, in favore esclusivo delle coppie omosessuali, per far maturare una riflessione in profondità.
...
ci sarà sempre una parte del mistero dell'umanità che mi sarà inaccessibile salvo se accetto di riceverlo dal sesso opposto al mio. accettare questa differenza sessuale indiscutibile- ciascuno di noi nasce uomo o donna e nasce da un uomo e da una donna- fonda l'accettazione di tutte le differenze con cui mi confronto nella mia esistenza.
dal matrimonio nascono i bambini. affinché un uomo venga al mondo, occorrono un uomo e una donna. la fecondità biologica poggia sull'alterità sessuale. la tecnologia attuale può nascondere evidentemente questa realtà, inseminando una donna sola, per esempio, ma non può contraddirla mai. e se un bambino nasce da un uomo e da una donna, è perché ha bisogno di suo padre e di sua madre; un padre e una madre che sia amano per aprirsi a questa differenza sessuale radicale, comprenderla ed assumerla. la famiglia è luogo di educazione alla vita sociale: si vive con persone di sesso differente, di età differenti, di caratteri differenti. si impara a coabitare, a fare insieme dei progetti, a dialogare, a farsi perdonare, a conoscersi e a prendersi cura dell'altro. tutto ciò si fa nel clima di una differenza sessuale accettata e vissuta attraverso la coppia genitoriale.
è per questo che il matrimonio e la famiglia sono fondamentali per la nostra vita in società- il matrimonio non è infatti solamente il riconoscimento pubblico di un sentimento di tenerezza che unisce gli sposi: è un impegno duraturo a fondare un focolare e allevare dei bambini per costruire, con altre famiglie, la comunità politica alla quale si appartiene. una società non ha futuro se non ha delle famiglie stabili che guardano al di là di loro stesse, si assumono delle responsabilità nella costruzione del mondo, assicurano il rinnovo delle generazioni ed educano alla vita sociale.
nel progetto di legge che sarà proposto, l'adozione non sarà più, innanzitutto, un mezzo per aiutare dei bambini, ma un modo di istituzionalizzare un diritto AL bambino, ciò che è radicalmente differente e contrario al rispetto della persona, che non è, e un può mai essere, un mezzo per soddisfare un desiderio, anche se molto grande.
peraltro, come ci si organizzerà per la ripartizione dei bambini in attesa di una famiglia? quali saranno i bambini che avranno diritto a dei genitori di sesso differente e quali quelli che saranno affidati a una coppia omosessuale?l'omosessualità non costituisce un'identità; non si definisce qualcuno per i suoi desideri sessuali. si è uomo o donna e la società può funzionare solamente nel riconoscimento di questa alterità e nell'accettazione per ciascuno della sua sessualità.
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