una volta ho trovato su linus la lettera di uno che parlava dei rapporti tra uomo e donna in un modo che mi piaceva. era un annuncio epistolare, e siccome io dovevo assolutamente smettere di scrivere lettere a uno che non so neanche se le leggesse, gli ho risposto. in realtà era tutto un misunderstanding, perché quando lui parlava di complicità, di gioco ecc., si riferiva al s/m. comunque, mi è arrivato un pacco di non so quanti fogli, tipo sedici, scritti tutti a mano in piccolo, dentro a una busta fantastica con un disegno fatto da lui.
le date non sono mai state il mio forte, ma saranno vent'anni che ci conosciamo. non credo che le nostre strade potrebbero essere più lontane (per es., lui scrive su una nota rivista musicale, io no, a me mi chiamavano suora, a lui no), eppure io lo conosco come conosco i miei fratelli, anzi: di più. ci sentiamo una volta l'anno, per il suo compleanno, e sembra sempre che ci siamo sentiti ieri, e basta un cenno, una parola, o anche mezza. lui sa che capisco, e anch'io.
avrei bisogno di parlargli, non so, oggi mi è venuta la nostalgia di un sacco di persone, potrei anche chiamarlo, al fisso, che il cellulare non ce l'ha, ma non ho nessuna scusa, e non funzionerebbe.
il bello sarebbe uscire di casa, e trovarsi da qualche parte a fare una chiaccherata.
che potremmo andare avanti delle ore.
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