oggi sono andata alla festa di carnevale organizzata dal comitato genitori.
a un certo punto entrano in scena delle bambine, più della metà mie alunne, vestite da ragazze pon-pon, che adesso va tanto di moda chiamare 'cheerleaders'.
si esibiscono in un piccolo show scandendo slogan del tipo: non mi piace la matematica, italiano e religione: che disperazione! a noi piace solo la ricreazione!
mi si sono contorti i lineamenti dal disgusto, qualcuno che era vicino a me se n'è pure accorto. non ho potuto fare a meno di pensare a quel post che cesare moreno ogni
tanto pubblica, che si intitola 'la scuola era il mio gioco preferito', e
quando l'ho letto ho pensato che anche per me, era così, la scula era
il mio gioco, la mia passione, andare a scuola, imparare cose nuove, per
me, era la cosa più bella.
e alcune di quelle cheerleaders in erba sono tra le mie alunne più dotate. e sono certa che queste frasi, che hanno faticato ad imparare a memoria e che gridano con convinzione, non corrispondano ai loro veri sentimenti, ma siano invece quello che pensano i loro genitori, quelli che si incazzano se non gli dai dieci, perché 'come fai a spiegare a una che ha il cervello da dieci che ha preso nove?' che sono tutti lì intorno, tutti a ridere e fare foto, e hanno speso soldi, tempo, per fare quei vestitini, così carini, pensare, e fare impararare, quelle simpatiche frasette, e provare la bella scenetta, per esibirle alla festina come bravi cagnolini.
in america il cheerleading è lo sport, lo chiamano così, e forse ci credono anche, più praticato nelle high schools.
dalle femmine, naturalmente.
certo, richiede un impegno fisico, un esercizio, un allenamento non indifferenti.
ma da qui a chiamarlo sport... queste povere ragazzine, con le loro gonnelline inguinali, il sorriso stampato in faccia anche nelle mosse più faticose, le loro gambette perfette, stanno lì a dimenarsi in assurde acrobazie mentre loro, i maschi, fanno la vera gara.
fanno la coreografia.
fanno la coreografia.
tappezzeria. contorno.
ci sono anche le science cheerleaders, che io, quando l'ho visto, ho pensato che fossero le cheerleaders che anche studiano. in realtà non è proprio così: queste vanno a fare le cheerleaders, vestite da cheerleaders proprio, con le gonnelline, i pom-pom, come li chiamano in inglese, i body belli scollati, a fare le coreografie invece che per il football team del cuore, per la scienza. vanno ai festival della scienza eccetera, tirano su i cartelloni con la scritta S-C-I-E-N-C-E, presumo con l'intento di esortare la gente a interessarsi alle materie scentifiche, come fossero una delle tante squadre di football o basketball.
ho visto anche un video, intervistavano queste ragazze, laurea di qua, dottorato di là, e vai con la coreografia, un sorriso a trentaquattro denti e una piroetta.
no, non è proprio invidia, io da piccola volevo fare la scienziata, mica la ragazza pon-pon, è rabbia, quella che ho provato, sconforto, e sabato 8 tutte a festeggiare con le amiche, e per fortuna che ho tre figli maschi, ho pensato.
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