domenica 16 marzo 2014

giustificazioni

ieri mattina alla radio hanno parlato del patron tedesco del bayern monaco, che pare che sia la squadra di calcio più forte d'europa. per aver evaso non so quante tasse, si è preso tre anni e mezzo di galera. e non vuole fare appello.
ha ammesso di aver sbagliato, e di voler pagare per quello che ha fatto.
ieri parlavo con una bidella della mia scuola, che nonostante le apparenze molto dimesse, si è rivelata invece informata e di un pensiero non comune. parlavamo di corruzione dei politici, e io ho parlato di mediocracy, beh, non proprio in questi termini, e lei diceva: ma se una persona è onesta, poi, quando arriva lì, cambia?
eh, che ne so. ma quelli veramente onesti, sono pochi.
oggi comunque, i giornali paragonavano hoeness, il presidente del bayern, a berlusconi, che pur condannato in tutti i gradi non solo non va in galera, ma vorrebbe pure farsi eleggere al parlamento europeo. e va beh.
quello che mi ha irritato, stamattina, è stato un articolo del giornale in cui si incita alla resistenza civile, che non ha per fortuna mai l'indecenza di chiamare col suo nome, lotta non violenta,  citando quella degli afroamericani, degli indiani (senza riuscire grazie a dio a nominare i loro leaders) e perfino don lorenzo milani, associandosi con assoluta nonchalance a questa allegra brigata di resistenti: come vedete, dice chi scrive, siamo in buona compagnia.
perfino don lorenzo, va bene, adesso.
la cosa che questo signore finge di ignorare è che i suddetti, per i loro ideali, erano pronti ad andare in galera e a sacrificare la loro vita, come ho detto ai miei alunni proprio l'altro giorno, parlando degli irlandesi morti per sciopero della fame.
il suo amico, per cui tutti siamo invitati alla resistenza civile, vuole lottare per non andarci, in galera.




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