mercoledì 24 ottobre 2012

uno scambio di mail

ieri, dopo aver scritto il post, ho mandato una mail a nicola porro.
perchè non mi piace tanto scrivere sul blog di qualcuno senza dirglielo.
la mail è questa:

tanto mi era piaciuto lo strepitoso articolo su renzi, l'unità e le caiman dell'altro giorno, tanto questo mi ha disgustata, che ci ho scritto anche un post, che non ne volevo parlare, di scuola...


ci sono dei lavori, che son poi tutti, i lavori, che uno bisogna che gli piaccia, per farlo bene. e uno, fare un lavoro come il mio, che devi ripetere le robe venti volte se hai venti alunni, venticinque se ne hai venticinque, perchè loro hanno altro da fare mentre tu dici le cose per tutti, e tu sei lì apposta, secondo loro, per ripetergli le cose personalmente ad uno ad uno, ci son dei lavori che se non ti piace dai fuori di testa, e non ti rovini la vita solo a te, ma la rovini a tutti.
ma sta roba qua non è facile, a capirla. ma bisogna capirla, perchè già stamo col sedere per terra.
se al ministro fregasse qualcosa della scuola, degli studenti (che porcheria, l'ultima frase del tuo articolo, davvero) avrebbe detto: in italia si sta troppo poco a scuola. dobbiamo aumentare il tempo scuola. nelle scuole italiane non si impara uno sport, non si impara a suonare uno strumento musicale, non si impara facendo, come si dovrebbe fare. più tempo a scuola, scuole aperte tutto il giorno.
biblioteche scolastiche aperte tutto il pomeriggio. i prof che possono (a parte mio marito, che ha un dottorato in storia del diritto italiano, mi vengono in mente due amiche col dottorato in filosofia che fanno sostegno, coì, senza neanche impegnarmi un minimo, perchè poi ho la mia collega di storia geografia e motoria - alle elementari- diplomata organista, per non parlare di tutti i miei amici musicisti che fanno gli insefnanti di sstegno alle medie) facciano corsi extra curricolo per quelli studenti che vogliono imparare...
macché, ma che gli frega a questi.
ti innalzano l'obbligo scolastico perché siamo i trogloditi d'europa e riempiono i licei di gente che va a scuola perchè deve fare due anni. parcheggi, altro che scuole.
ma dai, porro. o ti tieni nel tuo orticello, che vai benissimo, o cerchi di capire qualcosa davvero. sta broda riscaldata sta sullo stomaco.

stasera, dopo una giornata iniziata a scuola, ma proseguita subito a casa tra sinusite e vomito, ho trovato la risposta di porro, che è questa qui

Io mi terrò il mio orticello, ma scusi Colosio che ex direttore generale dell'ufficio scolastico regionale oggi sul Giornale anche lui
dice sciocchezze. Che porcheria la sua mail. Siete voi professori, non tutti ovviamente, che ve ne fottete degli studenti
ciò che vi interessa è il vostro psotoi di lavoro. Legittimo, ma non fate i santatarelli. Avete fatto della scuola con i vostri
complici sindacati, fatti sempre da professori, un ammortizzatore sociale. E oggi vi lamentate che guadagnate poco. Avete
reso la scuola pubblica un macello ed è sempre colpa degli altri.
Mi dica cara professoressa quando va lei in vacanza? il suo contratto prevede 34 giorni di ferie e lei quanti ne fa? Ma dove vivete
ma vi rendete conto in che merda siamo. Ma lei mette il naso fuori dalla scuola? Sa quanto guadagna un cococo? quantonpaga di tasse e
di copntributi per una pensione che non riceveràù mai. Il tutto per tenere in pieddi un carrozzone pubblico, che è capace solo a lamentarsi.
Ma fatemi il piacere cari professori, fatevi un bell'esame di coscienza
L'ho fatta leggere anche al professore, che è molto più incazzato di me su sto argomento.
e quando gli ho girato la mia risposta, mi ha detto: tu sei sempre troppo gentile.
sì, con gli altri, vero professo'?
comunque a una lettera del genere, cosa vuoi che gli risponda? mi sembrano quegli sms che mandano alle trasmissioni che fanno sulle reti private tipo tvA Vicenza, in cui c'è il giornalista moderatore con vari ospiti opinionisti, politici locali, imprenditori, altri giornalisti,  e fanno scorrere come sottotitoli i messaggi degli ascoltatori.
ecco, una roba così, cosa vuoi che gli risponda?
che poi, per me, la forma è tutto. o quasi.

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