giovedì 20 febbraio 2014

un libro, una mamma e steve jobs

sto facendo il corso di approfondimento previsto dopo la settimana sull'iperdotazione di abano.
oggi sono arrivata un po' prima e mi sono messa a leggere il libro  di edgar morin, la testa ben fatta, un libro che non so perché non l'ho letto prima, che poi è uno di quelli che hanno tante citazioni, e poi è scritto in modo semplice e intenso, proprio come piace a me.
beh, insomma, sono lì col libro a cinque centimetri dal naso, perché ho sempre letto senza occhiali, ma adesso mi tocca proprio, toglierli, perché non ci vedo più bene, e la signora che passa con le firme mi chiede: cosa stai leggendo? io le ho risposto, eh, leggo un libro che dovrebbero leggere tutti, e le faccio vedere la copertina, e lei mi fa: bello?
al che io sono rimasta senza parole, ho bofonchiato qualcosa del tipo: è un concentrato di idee molto interessanti, e basta, che poi questa signora è una mamma di un bambino iperdotato che ad abano ci ha anche portato la sua testimonianza, era molto commossa e anche noi che ascoltavamo, ma ha detto una cosa che mi ha fatto stare male, e cioè che quando ha letto la biografia di steve jobs e ha trovato che per lui, per steve jobs, il momento più brutto della sua vita è stato quando ha scoperto di essere più intelligente di suo padre, e lei aspetta con terrore, con sofferenza, quel momento in cui suo figlio si accorgerà che è più intelligente di lei, e studia tantissimo ma vede già che non ce la fa, e io avrei voluto dirle che questa storia era molto triste, ma per steve jobs, poveraccio, se il confronto con suo padre era tutto sull'intelligenza, ma dove li metti i sentimenti, dove metti il tuo impegno, quello che stai facendo, che hai fatto, per volergli bene, per capirlo, per aiutarlo a sviluppare il suo talento, ma che razza di persona è, ma sai quanti ce ne sono, che capiscono di essere più intelligenti dei loro genitori, ma non puoi competere con tuo figlio su questo!
io se avessi un figlio molto intelligente, che forse ce l'ho anche, ma quello che vorrei capisse sopra ogni cosa, anche se non è tanto intelligente, vorrei che lo capisse, che la gente non si può misurare per quello che sa, per quanto è intelligente, per quanto soldi ha, la gente non si può misurare, un tot al chilo, manco chili di intelligenza.

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