ho scritto una mail ad antonio socci per via di un suo post sulle dimissioni del papa, che chi fosse interessato può leggere sul suo blog, che a me sta storia delle dimissioni del papa mi interessa tantissimo, ma mi pare che a parte me, il mio andrea e i miei genitori, non interessi a nessuno, quindi non sto qua a entrare nei dettagli, comunque io ho detto a socci che nell'ultima parte del suo post faceva un'ipotesi generosa, ma non convincente, per me, e lui mi ha risposto molto piccato, secondo me, che io stavo dibattendo da sola, perché lui ha scritto dei fatti, e sui fatti non ha senso essere o meno d'accordo, sono fatti, mica opinioni, e che la mia considerazione comunque era superficiale.
io, a parte che non dibattevo, ma ci sono rimasta anche male, perché non pensavo che si incazzasse, e poi ti scrivo due righe, ma certo che sono superficiale, però almeno io non penso che quello che dico io sia la verità, che i fatti sono fatti, per carità, ma i fatti, ognuno li interpreta poi a modo suo, la storia non sono i fatti, la storia è l'interpretazione dei fatti, e non voglio dire che va bene tutto, che hanno ragione tutti, voglio dire che i fatti, in sé, non so, per esempio un fatto è che ad auschwitz c'era un bordello, e priebke ha detto che lui ha visto che ad auschwitz c'era un bordello, e quindi gli ebrei potevano pure trovare sollazzo, di che si lamentavano? ecco, un fatto, in sé può anche dire il contrario.
tu, nella scelta dei fatti, già lì la dai l'opinione.
l'altra sera, a casa di alexandra, lei mi ha detto che sono un opinion leader, una roba così, e io ridendo ho detto: ma no! non è vero! e lei mi fa: ma sì, tu hai sempre un'opinione su tutto!
ma tutti ce l'hanno, un'opinione, ho risposto.
io, sto discorso di contrapporre fatti a opinioni, sinceramente, non so, non mi pare una cosa molto onesta, ecco, mi parrebbe meglio dire: io, su questi fatti qua, la penso così.
vedete un po' voi.
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