sabato 10 novembre 2012

la mamma snaturata e il cinema 5 - la febbre del sabato sera


una decina di anni fa ho organizzato un cineforum per un gruppetto di ragazzi che seguivo in parrocchia. era ottobre, e avevo pensato a una specie di piccola rassegna di film memorabili che avevano come argomento i ragazzi. nonostante i miei tentativi di dissuasione, perché l'avevo visto e mi ricordavo quanto, nonostante james, l'avessi trovato lento e datato, i ragazzi hanno insistito perché vedessimo gioventù bruciata. e la febbre del sabato sera.
ora, io non so quanti abbiano visto davvero quel film, intendo quanti di quelli che lo citano o conoscono a memoria la colonna sonora che è stata, ed è ancora, un must di una vera serata dance che si rispetti. perché la febbre del sabato sera è un film duro, che fa male. a me, almeno.
toni manero è uno dei tanti sfigati di cui brulica il sottoproletariato urbano di NY city.
figli di immigrati, di cui ignorano, tra le tante cose che ignorano, le fatiche e le speranze, aspettano solo l'arrivo del sabato sera per tentare di dare una parvenza di senso alle loro miserabili esistenze sul palcoscenico della fantasmagorica discoteca 2001 Odyssey.  su wikipedia leggo questo:
Di un certo effetto sono alcune scene girate presso il ponte di Verrazzano.
di un certo effetto, dicono. in questa sequenza, la ragazza del gruppo, da sempre innamorata senza successo di toni, viene stuprata a turno nel sedile di dietro della macchina, è la sua prima volta, con toni e quello che guida seduti davanti, dopo di che il ragazzo portoricano che dovrà sposare la sua ragazza, che ha messo incinta, si butta dal ponte.
ma si sa, io sono troppo emotiva.
adesso ho scoperto che a milano spopola il musical. ho trovato una recensione dello spettacolo che finisce con sta frase qua:

Voi 40enni nostalgici delle serate in discoteca, ma anche voi giovanissimi, per vedere come si divertivano i padri (non tutti) e per provare a sognare ancora.
Nonostante tutto.

eccerto. 
sto film e l'effetto che mi ha fatto, che è una stretta al cuore, ma forte, perché io, non lo so perché, ma lo squallore, il vuoto di tante esistenze, non so, mi fa proprio male dentro, un dolore fisico, che non riesco a capire cosa potrei fare, perché io qualcosa vorrei farlo, sto film, dicevo, mi si è riproiiettato davanti oggi che ho letto su facebook un dialogo che un'amica ha sentito in un bar, e che lo scrivo qua, perché quelli che hanno dei figli io non lo so se lo sanno, che i loro figli fanno e dicono ste robe qua,e soprattutto hanno ste teste qua, e io sono convinta che è tutta colpa nostra, nostra di quelli che li hanno messi al mondo e che li allevano, è colpa dei grandi che non insegnano più quali sono le cose importanti, è colpa nostra che se vediamo i ragazzi ubriacarsi al sabato sera non gli diciamo niente, è colpa nostra che ce ne freghiamo, che diciamo che ci fidiamo solo per non romperci le palle a stare alzati ad aspettarli, e vedere in che condizioni arrivano a casa, e 'magari gavesse mi vinti ani, lori sì che i se diverte', che ci ricordiamo solo More than a woman e l'indice alzato del fantastico, mitico, meraviglioso john travolta, che io lo adoro anche se è di scientology, e proviamo a sognare ancora come ha detto quello del commentino qua sopra...
POETICA DEL FANCIULLINO (cronaca di un dialogo adolescenziale al bar - novembre 2012)
"era così ubriaco - sai quanto beve - che non capiva più un cazzo, allora ci siamo divertiti a fargli ingoiare sai quella merda di carne in catola, sì, la simmental! 4 scatolette! e poi gli abbiamo buttato giù il jack! hahahahah! oh, e nella stanza di là, X era con la Y, che urlava come 'na matta che le faceva male. che male? secondo me è perché è poco che ha iniziato a scopare. si farà col tempo..."

Nessun commento:

Posta un commento