sabato 2 giugno 2012

contro la cattività delle bestie

  mia nonna allevava le bestie. aveva i conigli, polli e galline, anatre mute e tacchini giganti. ogni tanto anche le faraone.
il sabato veniva lo zio a pulire il pollaio e dare una mano coi lavori pesanti nell'orto. poi, a mezzogiorno, si fermava sempre da noi a mangiare: la nonna preparava il coniglio in umido con la polenta. in tv davano 'check up'. 
per anni, il mio sabato è stato questo: scuola, coniglio in umido, check up e  catechismo al pomeriggio.
ora, sarà che a me la carne di coniglio piace assai, ma il fatto che uno si compri un coniglio come animale da compagnia  a me mi suona strano. anche perchè la prima cosa che mi viene in mente sono le palline di cacca di coniglio sparse per tutta la casa. eppure, pare che dopo i pesci rossi siano tra gli animali domestici più diffusi.
comunque, l'altro giorno mia cugina mi raccontava che, portato a casa il coniglio, sua figlia di 5 anni le fa: mamma, dov'è il pulsante per spegnerlo?
il tempo passa e il coniglio, anzi la coniglia, cresce a dismisura. e morde tutti. mia cugina la riporta al negozio, e lì le dicono che è ovvio: doveva comprarle un sex toy!!!
ci compriamo, spesso a caro prezzo, animali da compagnia per farne l'oggetto delle nostre attenzioni, per soddisfare i nostri bisogni, e li castriamo, e li educhiamo a comportarsi come umani e li costringiamo a stare soli per non sentirci soli noi.
come diceva anna oxa, io, io no.

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