sabato 24 maggio 2008

ancora sulla scrittura

una cosa che ho imparato con gli anni è che c'è sempre qualcosa da imparare, anche nelle cose che ti sembrano più stupide e banali (e probabilmente lo sono).
Per esempio ho appena finito il libro di John Fante 'Chiedi alla polvere' che ha la prefazione del mio amato Baricco, che con l'occasione fa una lezioncina sulla scrittura di cui voglio citare un pezzettino. Avrei benissimo potuto fare a meno di scrivere che era una cosa scritta da lui e spacciarla per mia, ma, essendo onesta dentro, non avrei sopportato il senso di colpa:
di sicuro si può capire una cosa: che la vita si disciplina nel racconto, e che scrivere è un modo di mettere ordine, di dar forma geometrica, di scandire tempi, di coniare sequenze. Con una cura maniacale, le mani dell'artigiano sgrossano il reale e gli danno la solidità, la coerenza, la maneggevolezza di qualcosa che la gente può impugnare, e usare, e passarsi di mano in mano. Poco altro potrebbe definire più esattamente il compito di chi scrive storie (mi raccomando notate la fine modestia del Bariccone).

2 commenti:

  1. "Che la vita si disciplini nel racconto" l'ha reso in un parallelo anche un altro grande..Javier Marias..in un suo romanzo, credo proprio "Domani nella battaglia pensa a me" o forse "Un cuore così bianco": "il matrimonio ( ma tutte le relazioni in realtà) è un'istituzione narrativa" ..bisogno di ridefnire la propria realtà con una logica narrativa, storica che dia un senso ( se pur temporaneo) alla nostra esistenza, grazie alla capacità dei selezione del racconto.
    Se poi lo sai scrivere, molto meglio.

    Grazie Laura: è bello leggerti!

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  2. è bello sapere he qualcuno che non conosco legge quello che scrivo, grazie. anche per la citazione.

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