Non so se avete mai visto il programma SOS tata su La7. Ci sono dei genitori disperati che chiedono l'aiuto della tata perché non riescono a gestire i figli. Sembrano delle bestie furiose, dei piccoli delinquenti, dei tiranni. Dopo l'intervento della fatina-tata, che dura una settimana, si trasformano in docili e affettuosi agnellini. A volte la trasformazione sembra veramente un miracolo. In sostanza, la tata fa due tipi di interventi: in questo post parlo del primo, che è quello di stabilire delle semplici regole che vengono scritte e anche affisse in vari punti della casa. Sono regole che possono sembrare scontate, tipo: a tavola non si gioca, ci si alza da tavola quando tutti hanno finito, non si esce senza permesso, non si tirano le cose in testa agli altri... ma che i genitori non sono stati in grado di imporre, presumo perchè convinti che i bambini siano troppo piccoli per capire, o che sia necessario spiegare sempre tutto (il che in generale mi trova abbastanza d'accordo, ma bisogna tener conto del modo di ragionare dei bambini, che è molto diverso da quello degli adulti) o perché ritengono inconsciamente che porre delle regole sia in qualche modo una violenza fatta al bambino (forse perché loro per primi sentono le regole come una violenza).
Invece i bambini hanno bisogno di regole. Più sono chiare, semplici e nette, meglio è. Si stanno costruendo e hanno bisogno di un'impalcatura robusta a cui ancorarsi. Quando avranno fatto le fondamenta e i pilastri principali, decideranno loro dove mettere i muretti e che colore dare alle pareti.La cosa sconvolgente è che i bambini in questione sembrano assetati di regole, e non appena queste vengono formalizzate tendono spontaneamente a rispettarle senza mai chiedere spiegazioni. L'errore successivo che molti genitori fanno e che la tata deve correggere è di concedere deroghe ed eccezioni all'infrazione della regola, perché il bambino capisce al volo che a quel punto la regola non esiste più. La regola deve essere univoca, non ambigua, altrimenti non funziona.
Qualcosa del genere succede quando Agostino prende il cellulare di Mauro per giocarci (e poi regolarmente fa cadere per terra). Non si può incazzarsi quando il cellulare non funziona più, non bisogna darglielo e basta.
Infatti il mio non glielo dò. Che mamma crudele e poco comprensiva!!!
figurarsi io che non ne ho nemmeno mai avuto nemmeno uno. di cellulari, intendo.
RispondiEliminama pure di bambini, a pensarci bene.