venerdì 30 maggio 2008

MAMME IN SUBBUGLIO

Sono rientrata a scuola da così poco e già una mamma è venuta a farmi le sue rimostranze. io l'ho ringraziata di essere venuta a parlarmi di persona, perché a quanto mi ha detto c'è un piccolo esercito che borbotta fuori dal cancello.
Lo so, ho fatto una cosa che non si deve mai fare: ho tradito la mia casta. L'altro giorno sono entrata in una classe in cui insegnavo inglese, una delle migliori. Bambini svegli ma rispettosi, intelligenti e appassionati della materia. il massimo che ogni insegnante possa desiderare.
Alla lavagna c'era scritto questo:
I HAVE GOT -------AI HEV GOT--- IO HO
YOU HAVE GOT --IU HEV GOT ---TU HAI
HE HAS GOT------ HI HES GOT ---EGLI HA
SHE HAS GOT ----SCI HES GOT ---ELLA HA

eccetera.
E' stato più forte di me, ho cancellato dalla lavagna l'obbrobrio e l'ho fatto cancellare anche dai quaderni, quasi urlando che queste parole non esistono, che non si devono scrivere cose che non esistono, che la pronuncia non si deve mai scrivere, che non la troveranno da nessuna parte scritta così eccetera.
Lo so, non dovevo. Non l'ho fatto neanche quando una mia collega ha fatto scrivere ai bambini che gli OVINI sono animali come le galline, che fanno le UOVA (giuro). Quando io senza farmi vedere dai bambini le ho detto che sono le pecore, lei è andata a controllare sul vocabolario e si è corretta.
Ma stavolta, come ha detto la mamma, è stata una cosa di stomaco.
E poi se anche avessi detto alla collega di non farlo, di sicuro non l'avrebbe fatto cancellare e quei bambini sarebbero vissuti felici e contenti con le loro orride pronunce stampate sui quaderni.
Ma questo non è tutto: perché ieri, avendo un'altra supplenza sempre nella stessa classe, mi sono pure permessa di mettere in discussione la notizia che la preistoria non finisce con l'invenzione della scrittura (o, se preferiamo, che la storia non comincia quando l'uomo comincia a scrivere), per esempio per il fatto che molti popoli - vedi i nativi americani- non scrivono, ma non per questo sono preistorici...
Ma io non intendevo mica attaccare la mia povera collega di storia, che sicuramente è una maestra più efficace ed efficiente di me, col suo piccolo rassicurante cabottaggio...
Stamattina prima di andarmene ho parlato ai bambini dicendo loro che avrei parlato con la loro maestra di inglese (quella che mi supplisce), la quale scrivendo alla lavagna la pronuncia certamente avrà pensato di fare loro un favore, ma io so per esperienza che questa scorciatoia alla lunga non paga. Ho anche detto che, per quello che riguardava i nostri discorsi di storia, se le maestre dicono cose diverse non significa che una delle due sbagli, che capiterà loro un sacco di volte di trovare maestre, e professori, e libri che dicono cose diverse, e questo non significa che uno sia giusto e l'altro sbagliato... ma non mi pare di averli convinti.
Non lo so se con i miei figli riuscirò a fare questo, a salvare comunque e sopra tutto la figura dell'insegnante.
E poi gli alunni che si fanno delle domande, che mi mettono in discussione a me sono sempre piaciuti.
Nonostante questo, continuo a sentirmi a disagio e domani non posso parlare con la mia supplente perché non vado a scuola, e così avrò tutto il weekend per convivere con un mega senso di colpa. E pensare a cosa mai avranno detto i genitori dei bambini di quell'altra classe dove ho dato questo problema da risolvere:
la mamma vuole fare il pane. la ricetta dice che servono 500 g. di farina e 1 dl di olio. la mamma guarda nella dispensa e trova: 1 kg di farina e 5 cl di olio (lo so che è un dato assurdo, ma lì per lì non mi è venuto niente di meglio, questi avevano appena fatto le equivalenze...)
Riuscirà la mamma a fare il pane?

poveracci, mi hanno fatto pena.

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