sabato 1 gennaio 2022

anno nuovo


e niente, stamattina chiudendo il cassetto del comò senza occhiali mi sono schiacciata il dito, e ho cominciato a piangere, non smettevo più, come se il pollice fosse stato un tappo, un tappo da spumante dell'ultimo dell'anno,  come se mi fossi svegliata da un sogno, da un incubo.
la vita quest'anno mi ha chiesto il conto, ma il mio conto è in rosso, come sempre, e io non so come pagare, non so come fare.
me lo chiedevo sempre, quando sarebbe successo a me, che la mia amica era rimasta orfana da piccola, e la foto che aveva in collegio in cui era con suo padre avrà avuto sei anni, a dar da mangiare ai piccioni in piazza san marco, e il figlio in carrozzina della mia compagna del liceo, e la lettera di paola in cui mi diceva che aveva la sclerosi multipla scoperta nel suo viaggio studio in inghilterra mentre io stavo a scrivere letterine adolescenziali a ipotetici morosi, e la madre con l'alzheimer precoce di maria, e mia sorella che trova sua figlia in coma nel lettino, aveva sei mesi, e quel giorno lì è il compleanno di mia sorella, e sarà sempre il suo compleanno ogni anno, e non potrà mai più festeggiare come prima, e sempre ogni volta pensavo: e a me, quand'è che mi succederà, che mi ricorderò quel giorno per tutta la vita, che niente sarà più come prima, ecco, quest'anno è successo, ed è successo tanto e tutto insieme, e quelli dopo  sono stati mesi appannati dalle lacrime, dal torpore dell'insonnia, ansia di prenotare i tamponi, di non trovare posto, di dimenticarmi, domeniche mattina passate al centro tamponi, e sentirmi sola, sola, tanto sola, e riempire il tempo di cazzate, di niente, per non sentire il male che fa.
spero che il tempo della sopravvivenza, sia finito, o finirà.

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