il funerale di jan patocka |
mi ero portata il libro di semprún al collegio docenti, che è piccolo, si può tenere in grembo senza che nessuno se ne accorga, basta essere qualche fila dietro, solo che quando sono arrivata a leggere questa roba qua l'ho dovuto chiudere, perché tanto per cambiare mi è venuto da piangere. che io, quando leggo ste robe, non capisco, non capisco perché, ma perché, mi chiedo, e mi chiedo anche perché tanta gente, dopo che sono successe cose come questa, non ha saputo dire basta, non gli è venuto da dire: no, io con questa roba qua non c'entro niente.
Ciò che Lenoir non poteva dirmi, perché lo ignorava, o almeno non lo ricordava nel caso l'avesse saputo, è che il giovane filosofo che organizzò quell'incontro in cui intervenne Edmund Husserl si chiamava Jan Patočka.Jorge Semprún, Vivrò col suo nome, morirà col mio, p. 88
Molto più tardi, vari decenni più tardi, convertito in portavoce della Carta 77, Jan Patočka morì a Praga per un attacco di cuore dopo un interrogatorio della polizia del regime comunista. Interrogatorio senz'altro troppo forte, troppo energico, troppo brutale. Il giorno del funerale di questo grande filosofo, scandalosamente poco conosciuto, la polizia politica ceca ordinò la chiusura di tutti i negozi di fiori di Praga, per evitare che le mani fedeli degli uomini e delle donne libere portassero alla tomba di Patočka montagne di fiori.
per fortuna glieli hanno portati lo stesso, i fiori. trovare questa foto è stata un po' dura, ho dovuto cercare come si dice funerale in ceco, e l'ho trovata, e sono stata molto contenta.
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