domenica 1 giugno 2014

il tombino

La scorsa settimana alla rassegna stampa di radiotre c'era un giornalista, non mi ricordo il nome, comunque era uno importante, che diceva che non è vero che non ci sono certe notizie, ci sono, lui legge i giornali ogni mattina, le notizie ci sono, basta andarsele a cercare, probabilmente questo signore non lo sa che la gente normale non ha il tempo per leggersi tre o quattro giornali al giorno, passare un paio di ore online sulle agenzie, a cercare le notizie che vorrebbe, e che avere accesso a questa quantità immane di informazioni spesso equivale a non averlo affatto, perché il problema è la selezione delle priorità, questo è quello che dovrebbero fare i giornalisti, e anche secondo me, non è che lo fanno tanto.
Dopo che ho sentito sti discorsi, ieri sento al radiogiornale del 3, che poi è l'unico che ascolto, che durerà se dura tanto 5 minuti, dipende dall'edizione, quella delle 13 e 45 è un po' più lunga, mi pare, ma non ci giurerei, comunque in coda mettono spesso un servizio di tipo 'culturale', quello di eri era sul tombino. sì, quella cosa che tutti calpestiamo, un oggetto umile che però anche lui ha il suo design.
ora, a me non piace mancare di rispetto a nessuno, ma voglio dire, ma non avete proprio nienta altro, da parlare, che del tombino?
ma chiamatemi a me, se non sapete cosa dire, che vi direi, che so, le ragazze nigeriane rapite non sono ancora state rilasciate, neanche padre dall'oglio, chissà se è ancora vivo, e quella povera disgraziata che ha partorito in galera col figlio di due anni vicino, adesso forse la lapideranno perché ormai ha partorito, e in india c'è uno stupro ogni 22 minuti, queste robe qua, se anche le ripeti qualche volta, non è che fa poi male, no?
ma no, dai, quello l'abbiamo già detto ieri, oggi parliamo del tombino.

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