lunedì 18 novembre 2013

ovvietà

ieri una al giornale radio, una sociologa, l'hanno chiamata così, ha detto che è ovvio che lo studio dell'università del texas sui figli di coppie omosessuali non concordi co gli altri, perchè quelli sono del texas, e quindi è chiaro che la pensano in quel modo lì.
lo studio, che è quello col più vasto campione casuale disponibile al momento, e che si basa su interviste a figli cresciuti in coppie omo e etero,  non concorda con gli altri studi al riguardo, che invece dicono che non c'è nessuna differenza tra avere una famiglia tradizionale, che a me viene da dire normale, invece non si può più, e una famiglia di genitori, chiamiamoli così, dello stesso sesso,
e mi sono tornati alla mente come ormai ogni giorno quei versi di chesterton che ho appiccicato alla macchinetta del caffè a scuola,
“La grande marcia della distruzione culturale proseguirà. Tutto verrà negato. Tutto diventerà un credo… Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Saremo tra coloro che hanno visto eppure hanno creduto”. 

Nessun commento:

Posta un commento