giovedì 21 novembre 2013

essere buoni

ieri leggevo sull'ultimo articolo di antonio socci, che anche lui scrive i suo articoli su libero, che gesù (sì, lui in persona) ha detto a suor faustina kowalska, dichiarata santa da giovanni paolo II, che è quella che ha dipinto la famosa immagine di gesù misericordioso qui a lato, che chi non accetta di passare per la porta della sua misericordia dovrà passare per la porta della sua giustizia.
che è un po' quello che mi ha detto, qualche tempo fa, che parlavamo dell'esistenza dell'inferno, il mio amico andrea.
e qui torniamo a quello che ho letto stamattina sul blog di paolo nori, e che mi ha fatto piangere,  che finisce il suo discorso con una pagina tratta dal libro della brigatista che ha ucciso vittorio bachelet, che i suoi figli, di bachelet, al funerale del padre hanno detto che loro perdonavano gli assassini, e l'hanno fatto veramente, mica per dire, e ho pensato a che uomo incredibile doveva essere quel loro padre, come aveva fatto a educare dei figli così, che anch'io vorrei tanto, se mi ammazzassero, che  miei figli dicessero così, che lo sentissero davvero, come continuo a dirgli, che chi la smette è più forte di chi continua, di chi risponde al male col male, è più facile, il male, glielo dico sempre, ma loro continuano, e stanno sempre a piangere, e a menarsi più forte, e penso che bachelet, per insegnare questa regola, s'è fatto ammazzare, e forse è per questo, perché alla regola, lui, ci credeva davvero, che ci hanno creduto anche i suoi figli.
e forse è che non ci credo abbastanza, forse è questo.

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