ieri sera siamo stati alla 'scuola tra genitori' organizzata alla scuola materna di bruno e antonio.
prepara la cena, pulisci la stanza dei bambini che fa vomitare mentre aspetti la baby sitter, spiega alla baby sitter le cose da spiegare, parti, parcheggia e via.
ad un certo punto una mamma che sta una fila più avanti della nostra pone la questione delle discussioni tra genitori davanti ai bambini. io non credo ai miei occhi, anzi: alle mie orecchie: la risatina di maria la riconoscerei tra un milione. a volte sembra che pianga, mentre ride.
ci siamo conosciute a padova, nel collegio che ci ospitava durante l'università.
era di valdagno, aveva fatto il mio liceo, anche se è in un bel po' più giovane di me, ma non ci eravamo mai incontrate.
e non so, a pensarci bene, cosa avessimo in comune, a parte il segno zodiacale.
ma ci siamo riconosciute subito. forse perché, in un modo molto diverso dal mio, anche lei è un'anticonformista.
e a pensarci, che non ci penso mai e mi pare sempre che sia ieri, sono vent'anni che ci conosciamo.
la sapevo single e in una città lontana abbastanza lontana da non fare la pendolare.
la ritrovo accoppiata e con un figlio di tre anni, nella stessa scuola materna dei miei...
non so per lei, ma per me è stato un momento veramente bello, pieno di ricordi e di promesse, e avrei voluto poterci fermare, e raccontare e ascoltare e sentirla di nuovo ridere e piangere insieme...
chissà. la vita, a volte, ti fa delle sorprese.
e stasera sono finalmente riuscita a parlare con la mia amica paola, che ho conosciuto quando mi sono trasferita a paso corese. è stata la prima collega con cui ho parlato. un'umanità traboccante, una donna generosa come nessuna, una madre e un'insegnante che si gioca sempre tutta, e quasi sempre vince. per me è stata una maestra di scuola e di vita, un'amica come quelle che ti fai da bambina, ma col cuore già grande.
era da tanto che non ci sentivamo, a natale quest'anno non ho chiamato neanche lei.
e mi racconta che suo fratello più grande ha avuto un incidente grave, sta in coma, lei con la scuola e le bambine avanti e indietro dall'ospedale, dal trenta dicembre...
e mi dice tutta la stanchezza, l'amarezza e la rabbia per un medico insensibile, le fatiche, e finiamo a parlare di scuola e di figli e di cose prestate da prestare di nuovo a un'amica che avrà un figlio... che lei, di cose, me ne ha prestate davvero tante, e io, l'unica cosa che ho potuto fare è stata farmele prestare.
grazie, amiche.
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