domenica 6 gennaio 2013

figli

eh, i figli ti fanno crescere, mi ha detto la mia amica l'altro giorno. e poi: una coppia di amici è stata sincera: noi siamo più egoisti. è così, mi ha detto ancora, non credi? che dici?
ah, io non dico niente, le ho detto. una volta dicevo tante cose, credevo di sapere tutto e non avevo capito niente. allora sto zitta, che è meglio.
conosco tante coppie senza figli. e anche con i figli. ma che ne so io di chi riesce veramente ad amare? amare davvero una persona sola, per tutta la vita, non credi che sia già una cosa stupefacente, wilma?
una mattina mi sono trovata in cortile con diverse colleghe, tutte con marito e figli, a parlare di matrimonio, di mamme che, separate, hanno fatto subito un altro figlio e tutte, ma tutte tutte, hanno detto: no, non lo rifarei.
sentirsi chiamare mamma, sapere che per un piccolo essere tu sei tutto, è una cosa stupefacente e impagabile. ma neanch'io, credo, lo rifarei. perché è troppo, troppa fatica, troppa sofferenza. 
e che io non mi posso lamentare di niente, io sto bene, ho tutto quando c'è chi non ha niente, non ha la salute del corpo e dello spirito, io ho una famiglia, ho amici, ho un lavoro, ho tutto e troppo.
conosco una che al quarto figlio si è fatta legare le tube. poi il figlio è morto, aveva una patologia al cuore. adesso vorrebbe fare l'inseminazione artificiale.
chi è egoista, cosa vuol dire?
 e quelli che sentono i figli come una loro appendice, e allora guai se i figli fanno cose sbagliate perché sennò fanno brutta figura loro, e la cosa che gli preme è che nessuno sappia? chi è egoista?
e quelle che mi dicono: eh, se avevi una femmina, lei sì che ti stava vicino quando sei vecchia, ma i maschi... oppure: eh, adesso sono vecchi, se facevano un figlio, almeno avevano  qualcuno che li curava... e quelle che fanno un figlio ad ogni uomo che cambiano?
io non lo so. certo, i figli ti cambiano la vita. ma io non ho mai desiderato averne, davvero. mi piacciono le famiglie numerose, e pensavo che se mi fossi sposata, mi sarebbe piaciuto avere tanti figli. ma io sto istinto materno non l'ho mai avuto. tanto meno ho mai pensato ai figli come il bastone della mia vecchiaia.
i figli per me sono una naturale conseguenza del matrimonio. un effetto collaterale, oserei dire adesso.
che a volte, gli effetti collaterali sono la cosa migliore.
a volte...
giorgio era il più grande di sei figli. una famiglia semplice, povera, un padre disgraziato come ce ne sono tanti. giorgio aveva vent'anni ma era il sostegno della famiglia. era sempre in canonica, era un ragazzo buono.
si era appena rifatto i denti, era felice, quando una pianta gli è caduta addosso, nel bosco.
ecco, io giorgio lo conoscevo. era uno dei grandi della mia compagnia, quando avevo sedic'anni. era il migliore. sono trent'anni che è morto, ma me lo ricordo come fosse ieri, quando me l'ha detto, la mia amica, e piangeva.
antonio, il secondo fratello, è morto quest'anno la vigilia di natale. era rimasto invalido dopo un incidente e da qualche tempo non riusciva neanche più ad alimentarsi da solo. la madre non sapeva se fargli o no la peg (che ti mettono un sondino direttamente nello stomaco) e pare pure che sia morto per soffocamento da un rigurgito di cibo...
il più piccolo dei cinque maschi fa il delinquente. sta dentro fuori dalla prigione. sono stata la sua catechista, anche.
vaglielo a dire a sua madre, che i figli sono una benedizione.
ecco, io non lo so, so che non c'è una via migliore, so che ognuno deve trovare la sua, e so che le ricettine prestampate non funzionano mai, nemmeno le migliori.
ecco, a me i figli mi hanno insegnato questo. che non è poco, a pensarci bene.


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