oggi ho sentito un pezzo di trasmissione di radiotre che aveva come ospite Vittorio Lodolo D'Oria, un medico che si occupa del disagio psichico dei docenti e che ha scritto il libro ' pazzi per la scuola'.
i dati citati sono impressionanti, e mettono gli insegnanti ai primi posti delle categorie a rischio di malattie mentali derivanti dalla loro professione.
da tempo mi interesso di burn-out, un aspetto della nostra professione completamente sottovalutato. o, al limite, banalizzato come fa con un titolo esemplare il Giornale, che cito solo per fare un esempio di come anche un problema grave che interessa la salute degli insegnanti sia utilizzato per denigrare tutta la categoria:
Tutti pazzi per la scuola. I docenti vanno fuori di testa ma restano in cattedra
il problema per quelli del Giornale non è che gli insegnanti sono esposti quotidianamente a uno stress sempre crescente che comporta nei casi più estremi problemi psichici gravi. no, il problema è che questi restano in cattedra. e magari arrivano anche alla pensione, grazie all'inerzia dei dirigenti. i quali invece dovrebbero, mi pare di capire, preoccuparsi di procurare carne fresca da macello, eliminando quella avariata, mandando al manicomio quei disgraziati che rubano lo stipendio andando a scuola con l'esaurimento nervoso.
un problema che si aggiunge al problema è che in italia i dati sul disagio della nostra categoria non sono rilevati, come si fa per esempio in francia e in inghilterra, dati da cui si evince che gli insegnanti sono la categoria professionale più esposta al suicidio. che triste primato...
Hai pensato a quanti colleghi, oltre a sputere sangue per insegnare decentemente, vengono sottoposti a continue critiche da parte di genitori che faticano a seguire il proprio figlio, ma pretendono la perfezione da chi segue i figli di tanti?
RispondiEliminagiusto ieri, ci ho pensato, che mi hanno riferito dei commentini feroci dei genitori che aspettano fuori delle nostre classi per fare i colloqui coi professori...
RispondiEliminala fine dell'alleanza educativa tra famiglie e scuola, sostituita dalla delega (iniziata quando hanno cominciato a dire che la scuola è a servizio dei clienti, cioè alunni e famiglie, che adesso si preferisce chiamare utenti, ma sempre la stessa roba è, i quali devono essere soddisfatti)la fine di quest'alleanza, dicevo, è l'gravissima perchè segna, secondo me, inizio di una degenerazione difficilemnte reversibile del tessuto sociale, perchè mina alla base le regole della convivenza civile, come ho già cercato di dire qui
http://dolcedulcinea.blogspot.it/2012/10/la-casta-degli-insegnanti.html