domenica 27 maggio 2012

piccoli bulli crescono

oggi pomeriggio c'era la festa della scuola.
abbiamo portato i bambini per i gonfiabili, ma poi ci sono i laboratori organizzati dalle insegnanti, giochi, cibo, insomma un bel movimento.
tolte le scarpe ci mettiamo in fila per lo scivolo. un bambino che avrà tre anni, grassoccio, lunghi boccoli biondissimi, appena scende vira subito a sinistra e risale i gradini molleggiati. quando io dico"ehi, c'è la fila!" il sant'uomo che gestisce il traffico  in salita mi guarda sconsolato, dicendomi " non son bon de farghelo capire". notoriamente, essendo io la donna più rompicoglioni del mondo, non sopporto i soprusi di nessun genere. nemmeno quelli di un puttino biondo di tre anni. e di una coppietta di suoi coetanei, che anche loro con nonchalance si infilano ai posti di partenza appena scesi. il piccoletto poi non desiste. lo prendo per mano, lo metto in fondo alla fila (saranno cinque bambini, un metro di fila). quando scende, ci riprova di nuovo. io pure. dopo tre o quattro ripetizioni, sento il padre che lo chiama: Davide! devi metterti in fila! non lo bada neanche, e lui, il padre, si fa una bella risata. ah, allora ti chiami davide, gli dico mentre lo prendo per mano e lo riporto indietro. siamo andati avanti così, col piccoletto che ci provava ogni volta e il padre che ci provava ogni tanto e rideva, finché non ci siamo trasferiti ai laboratori creativi.
e nessuno che dice niente, per paura di sentirsi accusare di ingerenza in questioni educative. e invece è proprio questo il problema. 
gli adulti hanno perso la coscienza collettiva di essere educatori delle nuove generazioni, a prescindere dalla genitorialità. e i piccoli non mostrano nei confronti degli adulti il rispetto che si tributa spontaneamente a chi è in grado di proteggerti, di insegnarti, di dirti che una cosa si può o non si deve fare.
così, senza cattiveria, tra le risate di genitori che pensano che il recinto finisca col giardinetto della loro bifamiliare, piccoli bulletti crescono.

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