oggi dopo tanto ho comprato un
giornale, anzi: due. non sapevo neanche più quanto costasse un
quotidiano (costa un euro e venti). stamattina ho potuto ascoltare tutto
il programma 'Primapagina' di radiotre,
la mia radio. adesso a leggere i giornali almattino c'è walter
passerini, uno che almeno ne sa qualcosa di lavoro. comunque, legge
questo articolo di isabella bossi fedrigotti sulla prima del Corriere
30/4/12,. le parole sono importanti, lo sa anche isabella. e a lei la
parola 'femmina' non piace. bisognerebbe avere una parola come hanno i
tedeschi (a rieccoli), che usano la stessa parola per dire un maschio e
una femmina, la profondissima essenza umana.
eh
no, troppo facile, signora isabella, perchè queste creature vengono
ammazzate proprio perchè sono creature di sesso femminile, e ad
ucciderle sono solo creature di sesso maschile, ma non fanatici
appartenenti a qualche setta dedita alla misoginia, no, sono gli uomini,
i maschi a cui queste povere creature si erano date con affetto, amore,
passione... perchè le donne non sentono il bisogno di ammazzare chi non
le ama più? perchè i maschi sì?
da lontano rimbomba la frase di simone weil: amare profondamente e violentemente, frase impossibile.
e come dovremmo chiamarli, omicidi e
basta? ma non sono omicidi e basta, mi pare che sia così evidente che,
escludendo la malafede, negarlo non può che essere frutto
dell'annichilimento della coscienza femminile nel nostro paese... non è
neanche un'aggravante di genere, è di più, e non basta l'uxoricidio, qui
è il maschio in quanto tale, non il marito, non c'è il vincolo
indissolubile del matrimonio, qua si ammazza per possesso, per gelosia,
per frustrazione... il maschio esercita una violenza che le femmine non
hanno per natura - non sono di quelle che negano l'evidenza, e un uomo è
fisicamente più forte di una donna, almeno nel 99 per cento dei casi.
i
miei tre figli, di tre, quattro e cinque anni usano la distinzione
maschio-femmina senza nessuna intenzione di 'svilimento se non di
disprezzo', come sostiene la bossi fedrigotti nel suo articolo, lo usano
perchè è chiara, semplice, naturale, perchè alla loro età non possono
dire uomini e donne, e perchè 'bambino-bambina' non funziona con mamma e papà.
chi,
come me e come per fortuna tante altre persone, usa scientemente il
termine 'femminicidio' non lo fa con leggerezza, e tanto meno per ansia
di precisione, cara isabella, e sì, lo facciamo proprio perchè vogliamo
modificare la percezione: la percezione sbagliata che questi omicidi
siano come tutti gli altri, che possano essere colposi o
preterintenzionali, che possano avere attenuanti di sorta, magari quelle
stesse che lei chiama 'benzina sul fuoco': difficoltà economiche,
disoccupazione o dequalificazione professionale fino a quel maledetto
'troppo amore', che di amore non ha niente, neanche il nome.
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