lunedì 5 maggio 2014

la violenza, il perdono, il calcio

ieri, domenica, ascoltavo enzo bianchi che è uno degli ospiti prediletti di gabriella caramore, nella sua storica trasmissione uomini e profeti.
il priore di bose parlava del perdono, e criticava quei giornalisti che vanno a chiedere con le telecamere accese alle vittime dei vari reati se perdonano, o hanno perdonato, chi ha fatto loro del male.
come se gliene fregasse qualcosa.
poi alla sera ho visto per caso alla domenica sportiva, che io i telegiornali non li guardo assoutamente mai, soprattutto coi bambini, i suddetti giornalisti che intervistavano la madre di quello ferito ieri prima della partita fiorentina-napoli, che era la finale di coppa italia e qundi si giocava a roma, e infatti quello che ha sparato sui tifosi del napoli era un ultrà della roma, e la signora, che era tutta contenta perché le avevano appena detto che l'operazione di suo figlio era andata benissimo, ha detto che sì, che non c'è odio nel suo cuore, e che sì, lei l'aveva perdonato. oggi però che hanno arrestato anche suo figlio, il ferito, hanno detto che la madre è arrabbiatissima che suo figlio sia trattato come un delinquente.
ecco. ma è così per tutti, non c'è niente di strano: siamo pronti a perdonare anche chi ci ha mezzo ammazzato il figlio, se le cose vanno bene, se abbiamo le palle girate o quello ci sta sulle palle, col cavolo che lo perdoniamo. come sempre, nel vangelo c'è già scritto tutto, basta leggere la parabola di quel padrone che ha condonato una barca di soldi a uno, e poi quello quando è uscito ha trovato uno che gli doveva una miseria e l'ha fatto buttare in galera. l'ha pagata cara, ma la cosa più grave è che non l'ha mica capito, il valore di quello che aveva ricevuto.
poi ieri sera ho avuto un breve scambio di battute con gaetano di vaio (di cui ho parlato qui) su fb, che per lui e gli altri napoletani tifosi del napoli, la maglietta che genny 'a carogna ha sfoggiato sulla cancellata sotto la curva di non so quale punto cardinale, visto  che è di napoli direi curva sud, con su scritto 'speziale libero' non aveva niente di scandaloso, perché ci sono molti che sono convinti che speziale sia innocente, quindi loro vogliono solo dire questo, raciti non c'entra. com'è noto, speziale è stato condannato con per l'omicidio (preterintenzionale, comunque) dell'ispettore capo filippo raciti, morto a palermo durante gli scontri per la partita catania-palermo.
allora io gli ho detto: doveva scriversi sulla maglia 'giustizia per raciti', e lui mi ha detto: sì, sarebbe stato coerente.
sì, con quello che pensi tu, forse, caro gaetà.
ma lo sai che su fb esiste una pagina che si chiama 10, 100, 1000 raciti???
ma cosa vuoi che gliene freghi a genny di speziale, è ovvio (per noi che vediamo le cose da fuori, almeno) che speziale è l'emblema del tifoso condannato per la morte di uno sbirro, l'emblema di tutti quelli che usano il calcio come scusa per sfogare le loro pulsioni più brutali, per gli affari sporchi che si nascondono sotto il calcio?
ma perché solo il calcio, chiedeva uno stamattina?
perché il calcio non è più uno sport, come ha detto giustamente (incredibile, ogni tanto ne dice una giusta anche lui) gene gnocchi alla domenica sportiva, il calcio è spettacolo, è business, è soprattutto, dico io, tanti, troppi soldi.
quanto mi dispiace, perché il calcio, per me, come ho già scritto qui  e qui resta sempre lo sport più bello del mondo.
in inghilterra hanno risolto la faccenda hooligans in un anno: se fai qualche cazzata, 'è il giudice lì allo stadio, processo per direttissima, 3 anni di galera.
per dirne una.
ma in italia, eh, in italia...
ci hanno fatto fare il corso antincendio e a scuola abbiamo tutte le porte che si aprono all'interno. chiedere al comune che le giri? ma poveracci, non hanno i soldi!
allora, come mi ha giustamente detto l'istruttore, dicano che la legge sulla sicurezza non vale, a scuola.
è sempre tutta una buffonata, finché non ci scappa il morto.
e allora tutti a piangere, tutti a sproloquiare, e i dibattiti, e gli applausi e le monetine.
fino alla prossima.

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