alla radio ho sentito un pezzo che credevo che stessero usando una sega elettrica, invece poi hanno detto che era un pezzo di luigi nono del '79 che i musicisti di quel quartetto lì erano 25 anni che lo aspettavano, che luigi nono gli scrivesse un pezzo, e finalmente l'hanno avuto, e non era una sega elettrica, erano dei violini che suonavano come se fossero una sega elettrica, e chissà come mai che sono così retrograda, che la sega elettrica, il grido, l'accostamento di suoni che sembrano rumori, non so, a me mi viene da spegnere, da cambiare canale, da smetterla, insomma. che invece la musica che mi piace, quando finisce, son contenta che finisca perché si arriva al compimento, perché è compiuta, ma non è che non vedo l'ora perché non ne posso più.
che poi sempre alla radio hanno fatto un pezzo di bach, che ho pensato: ma perché, non è un grandissimo sperimentatore, questo? non ci sono tutte le dissonanze, gli accordi strani, e adesso il tipo che commenta i brani lo dice anche lui, che bach era uno sperimentatore incredibile. e non credo che nessuno gli venisse voglia di spegnerlo, o tornarsene a casa fischiettando qualcos'altro, e non perché era in chiesa e doveva stare lì.
che secondo me, ai contemporanei di bach, bach gli piaceva tanto anche a loro. non so.
che poi sempre alla radio hanno fatto un pezzo di bach, che ho pensato: ma perché, non è un grandissimo sperimentatore, questo? non ci sono tutte le dissonanze, gli accordi strani, e adesso il tipo che commenta i brani lo dice anche lui, che bach era uno sperimentatore incredibile. e non credo che nessuno gli venisse voglia di spegnerlo, o tornarsene a casa fischiettando qualcos'altro, e non perché era in chiesa e doveva stare lì.
che secondo me, ai contemporanei di bach, bach gli piaceva tanto anche a loro. non so.
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