domenica 22 marzo 2020

Ognuno riconosce i suoi 34 - un dieci


 Che cosa sono diventate, le due fate? Sicuramente, si saranno sposate. E' un atto così grave, quello di passare dalla condizione di fanciulla  quella di donna. Che cosa fanno, in una casa nuova? Che ne è stato, dei loro rapporti con le erbe elvatiche e con i serpenti? Erano coinvolte in qualcosa di universale.

Ma viene il giorno in cui nella fanciulla si sveglia la donna. Si sogna di assegnare, finalmente, un ≪dieci≫. C'è un ≪dieci≫ che pesa in fondo al cuore. Allora si presenta un imbecille. Per la prima volta quegli occhi così acuti s'ingannano, e lo illuminano di seducenti colori. Se quell'imbecille dice dei versi, lo si crede poeta. Si crede che egli capisca i pavimenti rotti, che ami le manguste. Si crede che lo lusinghi la confidenza a proposito di una vipera che se la dondola sotto la tavola, tra le gambe. Gli si dà il cuore, ch'è un giardino selvatico, a lui che ama solo i parchi ravviati. E l'imbecille s porta via la principessa, in schiavitù.

Nessun commento:

Posta un commento