quando ho sentito il giornalista ospite di 'tutta la città ne parla',
trasmissione di radiotre, parlare di illusione finanziaria, ho pensato
subito alla demenza collettiva seguita al boom della new economy.
mi
ricordo che stavo facendo una supplenza e una collega meridionale si
spendeva tutto lo stipendio in telefonate alla banca per seguire
l'andamento dei suoi titoli. io el'altra collega ci siamo guardate e lei fa: altro che borsa, io ho il mutuo da pagare! io, a quei tempi, non avevo neanche il conto in banca, che una volta che sono andata a farmi cambiare l'assegno che mi aveva fatto la scuola, il tipo della banca mi fa: ha il conto qui? e io gli ho detto:no, non ce l'ho da nessuna parte, il conto. e lui: non ci credo, e io: neanch'io, certe volte.
beh, insomma, come al solito, si credevano tutti più
furbi degli altri, e invece di seguire il sempre valido articolo quinto:
chi ha i soldi in tasca ha vinto, o l'altrettanto valido suggerimento
cinematografico: prendi i soldi e scappa! e mettere via quello che più o
meno lecitamente avevano intascato, si rigiocavano tutto, e si sono
ritrovati più pezzenti di prima.
ecco, invece l'illusione finanziaria, con sta storia qua, non c'entra proprio niente.
l'illusione finanziaria é una teoria di tale amilcare puviani, italiano
trasferito in america, secondo cui lo stato mette in atto scientemente
una gigantesca forma di raggiro nei confronti dei suoi cittadini al fine
di far pagare tasse che, prima di soddisfare le legittime esigenze
degli stessi, servono all'auto-mantenimento e anzi allo sviluppo
ipertrofico dello stato stesso.
cito la definizione che ho trovato nel dizionario treccani:
illusione finanziaria Insieme di artifici attraverso i quali i
governanti inducono nei cittadini una rappresentazione erronea delle
ricchezze pagate o che devono essere pagate a titolo d’imposta, o di
certe modalità del loro impiego. Il concetto di i. f. fu introdotto nel
1903 da A. Puviani (➔) in Teoria dell’illusione finanziaria e
successivamente ripreso da altri studiosi come M. Fasiani (➔) e J.M.
Buchanan (➔). Nella visione di Puviani gli interessi dei governanti
(dominatori) si contrappongono a quelli dei cittadini (dominati). In
particolare l’attività finanziaria è il mezzo attraverso cui la classe
dominante mantiene, o accresce, i propri privilegi a danno dei dominati.
Le imposte divengono, dunque, un mezzo per contenere i salari entro
livelli che non consentano l’accumulazione ai lavoratori. Se tale
funzione dell’imposta fosse chiara ai cittadini, questi reagirebbero
tentando di sovvertire l’ordine sociale. È pertanto necessario che i
governanti operino artifici volti a occultare la reale entità e la
finalità delle imposte riscosse. Puviani, rifacendosi a eventi storici,
classifica le varie tipologie di illusioni finanziarie.
(se volete approfondire l'argomento,andate
qui)
l'argomento era di nuovo l'imu, che tutti gli ascoltatori di radiotre
vogliono pagare, perché sono altruisti e bravi cittadini e tutto quanto,
ma soprattutto, mi é parso di capire, per non pagare di più l'iva, o la
benzina, e questo, secondo me, proprio in conseguenza della suddetta
illusione finanziaria.
perché poi è tutta questione di cosa hai in testa, cioè di che idea hai
della tassa, come ha ben spiegato l'altro ospite della trasmissione, il
professor paolo legrenzi, che insegna psicologia cognitiva a venezia. perché
se per te l'imu é una patrimoniale, allora non é assolutamente vero che
si paga in tutta europa. non si paga, per esempio, nella da tutti
citatissima svizzera, dove, é vero che hanno fatto il referendum per
sapere se i cittadini volevano pagare più tasse (che poi, il
referendum non era della svizzera, era di un posto della svizzera,
ginevra, mi pare) e loro hanno detto di sì, ma perché in realtà gli
hanno chiesto, agli svizzeri:volete più servizi (che ovviamente costano
di più)? e loro hanno detto sì. ma perché per loro le tasse sono un
corrispettivo dei servizi che hai. in questo caso, allora, é legittimo
anche che uno va a vedere che servizi ha in cambio delle tasse che paga.
perché anch'io so d'accordo che l'imu si deve pagare, che poi tanto io
ho solo la seconda casa, e quindi la pago lo stesso, perché i servizi si
devono pagare, ma allora lo devono pagare anche quelli che sono in
affitto, perché mi pare che l'acquedotto, le fogne, i marciapiedi, li
usino anche loro, o no?
quello che io non voglio pagare é la patrimoniale, come invece intendono
l'imu gli ascoltatori di radiotre e i nostri sedicenti governanti, che
se non trovano quei quattro pidocchiosi miliardi allora tirano fuori i
loro fantocci per metterci paura, e la cassa integrazione, lo spread e
l'invasione delle cavallette.
ps. questo post l'avevo scritto e mi era venuto benissimo, ma al momento di pubblicarlo si è cancellato tutto. l'ho rifatto,ma la magia era ormai andata. purtroppo, finché, se mai avverrà, non mi ridanno il mac...
ps 2. a proposito di invasione delle cavallette, leggete
questo