dopo quella volta che se l'era trovato di fronte, una sera, dall'altro lato del vascone dei fondini degli affettati, ogni volta che prendeva il carrello si augurava di non trovarlo più. ma era passato tanto tempo ormai, e la paura e la speranza, con prevalenza dell'una o dell'altra a seconda di com'erano i capelli, il trucco, l'umore, si erano entrambe quasi sedate a vicenda.
la stanchezza accumulata in quelle vacanze natalizie, in cui avrebbe solo voluto andarsene in un luogo solitario, un posto qualsiasi, purché da sola, a stordirsi di filmetti romantici o serie non viste accumulate nei mesi, e invece aveva dovuto pensare e fare pranzi, cene, prendere e portare figli, nipoti, cognate, senza, per la prima volta, neanche raccogliere il muschio per il presepio, comprare regali e non riceverne nessuno di desiderato, anzi: non riuscire a trovarne nemmeno uno da desiderare, vacanze in cui il padre morto l'anno prima mancava come la neve, una stanchezza che più che altro era tristezza, vuoto, incubi da cui non riusciva a liberarsi di problemi sul lavoro, sensazione di non essere abbastanza per niente, di non essere capace a far niente, davvero, di essere una brutta persona, perché non sopportava niente e nessuno, questa stanchezza se la sentiva addosso come un cappotto pesante, mentre saliva le scale mobili. era la vigilia della befana, doveva riempire le calze, era lì per quello.
avanti e indietro a cercare caramelle e cioccolatini per le corsie del supermercato appena risistemate, ad un tratto le sembrò di vederlo, con un carrellino di quelli da trascinare.
no. i capelli da lavare, i pantaloni della tuta da casa in ciniglia, non si era nemmeno truccata. no dai, non poteva vederla così. cambiò subito strada, cercando di sbrigarsi, di far presto, pronta a
invertire la rotta se per caso l'avesse visto svettare da lontano.
ma sì, forse si era sbagliata, si ripetè per l'ennesima volta mentre riempiva la macchina.
per fortuna non l'aveva visto. nonostante tutto, la salutava sempre con piacere. ma stavolta, stavolta anche se era lontana l'aveva vista spenta, stanca, gli aveva ricordato che anche lui era vecchio, più vecchio di lei, le feste di natale senza i suoi, sua sorella da poco rimasta vedova, che vacanze da dimenticare, almeno ci fosse la neve, invece non c'era neanche freddo e si era perfino dimenticato il berrettino che aveva sempre addosso, perché non sopportava di non avere i capelli. vabbè dai, era decisamente meglio così.
cinquant'anni, poco più. la scuola, la casa, la lotta impari col caos,un marito e tre ex piccoli figli adorabili, quando dormono... e questa piccola stanza virtuale tutta per me.
venerdì 6 gennaio 2023
ma l'amore che cos'è 12 - al supermercato, una sera di gennaio
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