...le piante fanno crollare uno dei pilastri fondamentali della biologia e delle scienze naturali degli ultimi secoli: la priorità dell'ambiente sul vivente, del mondo sulla vita, dello spazio sul soggetto.Le piante, la loro storia e la loro evoluzione mostrano che sono invece i viventi a produrre l'ambiente in cui vivono piuttosto che essere obbligati ad adattarvisi. Esse hanno modificato definitivamente la struttura metafisica del mondo. (...)Le piante mostrano che la vita è la rottura dell'asimmetria tra il contenente e in contenuto. Quando c'è vita, il contenente riposa nel contenuto (e quindi è da esso contenuto) e vice versa. Il paradigma di questo intreccio reciproco è quel che già gli antichi chiamavano respiro (pnéuma). Respirare significa, in effetti, fare quest'esperienza: ciò che ci contiene, l'aria, diviene in noi contenuto e, per converso, ciò che conteniamo diventa quel che ci contiene. Respirare significa essere immersi nell'ambiente che ci penetra con la stessa intensità con la quale noi lo penetriamo.
Emanuele Coccia, la vita delle piante, pp. 19-20
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