venerdì 13 luglio 2018

Think pink 14 - un lavoro come un altro 2



Ovviamente, per me almeno, Rachel Moran, l'autrice di Stupro a pagamento, è assolutamente contraria alla legalizzazione della prostituzione, per una serie di motivi che analizza nel dettaglio nel suo libro.
Per chiarire l'assurdità criminale dell'idea che la prostituzione sia un lavoro come un altro, racconta quello che sta succedendo in Germania. In Germania la legalizzazione dei bordelli, oltre ad aver portato a un'esplosione incontenibile della prostituzione, ha reso possibile questa pretesa: chi tiene i bordelli ha un gran bisogno di 'lavoratrici', sex workers, le chiamano, come se cambiare il nome cambi la sostanza delle cose. Siccome la prostituzione adesso è legale e quindi va considerato un lavoro come un altro, questi che gestiscono i bordelli, questi nuovi imprenditori, diciamo, ritengono di avere il diritto di andare a cercarsi le dipendenti negli uffici per l'impiego, gli uffici di collocamento, diciamo, e pretenderebbero che il rifiuto del loro posto comportasse la perdita del sussidio di disoccupazione, come avviene a chi rifiuta un posto di lavoro.
 cioè: o viene a farti stuprare a pagamento, o perdi la disoccupazione. 
mi piacerebbe sapere se hanno chiesto lo stesso ai disoccupati uomini. no, visto che è un lavoro come un altro. un paio di buchi ce li hanno anche loro, no?

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