mercoledì 24 giugno 2015

scrivere una sceneggiatura



come ho già detto, mi pare, io adesso mi sono messa in testa che voglio scrivere una sceneggiatura, e mi sono presa un paccone di libri sulla sceneggiatura che la maggior parte sono scaduti e devo riportarli prima ancora di averli letti, a parte uno che mi piace molto e si chiama manuale dello sceneggiatore, comunque ieri ho letto sul blog di paolo nori che è uscita la sceneggiatura dell'ultimo film di paolo sorrentino, youth, che io e mauro siccome avevo comprato dei biglietti su groupon e scadevano e adesso nelle multisale non fanno niente di bello, ci dovevamo andare coi bambini e non c'era niente a parte un film di un teddy bear che si chiama ted e io credevo che fosse per bambini invece è vietato ai minori di 14 anni, insomma era l'ultimo giorno e siamo andati fino a padova perché lì facevano youth, e quando siamo stati alla biglietteria mi hanno detto che quei biglietti lì erano già stati usati, avevo sbagliato a stampare i buoni, e alla fine siamo finiti al festival di radio sherwood, insomma non sono ancora riuscita a vederlo, sto film, adesso hanno pubblicato sta sceneggiatura, la giovinezza, che nella bandella di copertina, c'è scritto, ha detto paolo nori, che è una sceneggiatura che si legge come un romanzo, e ha fatto degli esempi, che per un nome ci sono due o tre aggettivi, che io, non so, ma come si fa a far vedere in un film  «le iridi chiare e acquose, addensate di malinconia e perspicacia» dietro agli occhiali con la montatura nera, oltretutto, perché questo aveva anche gli occhiali, oppure «Sporadiche e irregolari, implose e attutite, come se provenissero dal fondo remoto del mare o della coscienza, affiorano» «brevi note di chitarra»? e ce ne sono molti altri, di esempi tipo questo, di un uomo anziano «dagli occhi chiari, lucenti, onnivori e vitali».
io, che mi ricordo sempre che quando mi viene da usare un aggettivo, è meglio che cerchi di farne a meno, e provare a farla vedere, quella qualità espressa dall'aggettivo, invece di usare l'aggettivo, tipo, non so, invece di dire che uno è vecchio, si può dire che sembra che abbia ottant'anni, che ha la faccia piena di rughe, che non riesce più a stare dritto per l'artrosi, che è in pensione da una vita, che i suoi figli sono morti da un pezzo e lui è ancora vivo, che ha fatto la guerra, eccetera, che gli aggettivi, non è che non bisogna usarli, ma insomma se riesci a non usarli è meglio, che per me, una delle regole che mi sembrano funzionare meglio quando scrivo è quella che usava hemingway, di togliere tutto quello che si può, magari anche qualcosa di più, la teoria dell'iceberg, la chiamava, e ho pensato che forse non ho capito tanto bene, cosa vuol dire, scrivere una sceneggiatura.  adesso vado a riportare dei libri in biblioteca e vediamo se me li lasciano ancora un po', così magari mi schiarisco le idee.

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