ieri tornavo da scuola e ho sentito che alla radio stavano parlando della leggenda del grande inquisitore, che è un capitolo dei fratelli karamazov. mi sono a messa a sentire e ho scoperto che quello che parlava era niente po' po' di meno che gustavo zagebelsky, giurista, che su questo capitolo ci gira intorno da vent'anni, ha detto, e adesso ci ha scritto su anche un libro, che si intitola liberi servi.
a un certo punto il professore ha detto che il solo bene è ugualmente funesto come il solo male. così, en passant. una cosa ovvia.
e io ho pensato no, scusa, cioè, in che senso, gli volevo chiedere, scusi, funesto, come fa il solo bene a essere funesto, perché stava dicendo anche delle cose interessanti, e anche dopo, ne ha dette, anche se a un certo punto avrebbe dovuto dire la parola anima, e non ce l'ha mica fatta, a usarla, sono sicurissima che la voleva dire, era l'unica da dire e ha esitato parecchio, stava dicendo che dostoevskij con l'inquisitore voleva denunciare una dittatura 'mite, che non fa uso della violenza, perché non mira a impadronirsi dei corpi, cioè dell'esteriorità dei comportamenti degli esseri umani, ma mira a penetrare nelle... nelle...nella loro... ... nelle menti, ecco:manipolare gli esseri umani attraverso la manipolazioni delle menti', e secondo me quando gli è venuto da dire anima si è un po' spaventato, non so, certo che se parli di dostoevskij, secondo me fedor lì avrebbe usato la parola anima, la dice continuamente, nel libro.
e poi a un certo punto ha detto:
'e poi, diciamoci, c'è anche una ragione letteraria, lei si immagina se il cristo avrebbe preso la parola per difendersi...'
e non sono più riuscita a seguire bene il discorso, perché io quando sento un professore che scambia un condizionale con un congiuntivo, entro in fissa, e mi sono messa a pensare se magari aveva ragione lui, ma adesso l'ho anche riascoltato in podcast, invece era proprio così, quasi mi pareva peggio questa che il bene funesto, ma in effetti, adesso che ci ripenso, il bene funesto è molto peggio.
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