Allora mi ha chiesto se non mi interessava un cambiamento di vita. Ho risposto che non si cambia mai di vita, che del resto tutte le vite si equivalgono e che la mia, così com'era, non mi dispiaceva affatto. Lui mi è parso scontento, ha detto che rispondevo sempre a metà, che non avevo ambizione e che questo era disastroso, negli affari. Poi sono tornato al lavoro. Avrei preferito non scontentarlo, ma non vedevo una ragione di modificare la mia vita. A pensarci bene, non ero infelice.
Albert Camus, Lo straniero, Bompiani (1947) 1980, p. 54
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