lunedì 2 settembre 2013

una cena, un amico ritrovato, una battuta dall'aldilà

l'altra sera ero a una cena col mio coro, che siccome di solito a quelli che gli piace cantare, gli piace anche bere e mangiare,e far festa così, stare tutti insieme a mangiare qualcosa, che di solito è sempre roba buona, per esempioc'erano i pomodori dell'ortodi qualcuno, che ne avrei mangiato un quintale, potevo anche mangiare solo quelli che stavo benissimo, allora quando c'è qualcuno da salutare facciamo una cena, come l'altra sera, è tornato nel nostro paese un amico vietnamita, che era scappato dal vietnam per via dei comunisti, il professore manco sapeva che esistessero, i boat people, io sì perché ne avevo conosciuti di persona, anche, come appunto giuseppe detto beppe viet, che poi è andato in australia, ci sono un sacco di vietnamiti, là, tanto che sua moglie non ha neanche imparato l'inglese, parla solo vietnamita, sono 25 anni che sta là, e quando era qui in italia ha fatto anche il direttore del nostro coro, ha una voce meravigliosa, me la ricordo ancora, una carezza sull'anima, quando cantava il preconio pasquale, che non finisce mai, speravi proprio che non finisse mai.
mentre mangiavamo e parlavamo di come all'orto bisogna starci dietro, se vuoi che renda, uno fa, in dialetto: doriano diceva sempre che bisogna parlargli, alla verdura, lui ci parlava sempre, ai cappucci, e gli veniva una testa grossa così!
tutti abbiamo riso di cuore, e io ho pensato: ah, doriano, ci fai ridere anche da morto!

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