venerdì 19 aprile 2013

Etty, Rilke e l'ironia

oggi ho dovuto riportare in biblioteca il diario di etty hillesum, anche se non sono neanche arrivata a un terzo.
avevo già rinnovato il prestito un paio di volte, e rischiavo di pagare la multa di tre euro.
mentre camminavo verso la biblioteca, veloce che dovevo andare a prendere i bambini, ho aperto il librone a caso, per trovarci un ultimo pensiero da ricordare.
e l'ho trovato. inaspettato, così perfetto per me da inquietarmi. in biblioteca ho fotocopiato la pagina, e adesso la trascrivo qui, non lo so se per qualcuno questa roba può andar bene come per me, lo spero, perché per me va proprio bene, non lo so neanche io quanto va bene, so solo che è tanto, perché io l'ironia da sempre la uso  come arma di autodifesa, è un pezzo che l'ho capito, e adesso un po' mi conforta, sapere che non sono da sola, ma anche capire che se continui ad andare in giro con 'sta corazza, non vai tanto lontano.
 un paio d'anni fa sono andata col professore a trieste. era il 21 marzo, credo. sicuramente primavera. ho trovato in un negozio di antiquariato un libro di rilke che non so se fossero le elegie duinesi. il professore, rilke non lo conosceva. gli ho regalato il libro, perché rilke, uno non può non sapere chi è.
beh, adesso ricopio

Qualcosa sull'ironia. Anche qui dipende da come viene usata, se come arma di autodifesa o come uno dei molti mezzi per avvicinarsi alla vita. Rilke lo dice meglio parlando al suo giovane poeta:
" Non vi lasciate dominare dall'ironia, specialmente nei momenti di aridità. Nei fecondi, tentate di di servirvene come un mezzo in più per afferrare la vita. Usata con purezza, anch'essa è pura, e non bisogna vergognarsene; se vi sentite tropo in confidenza con essa, e se temete questa crescente confidenza, rivolgetevi allora alle cose grandi e gravi, davanti alle quali essa si fa piccola e inerme.
" Cercate la profondità delle cose: fin laggiù l'ironia non scende mai - quando sfiorate in tal modo il margine della grandezza, saggiate nello stesso tempo se questo modo di vedere nasce una necessità del vostro essere. Ché sotto l'influsso di cose gravi essa o cadrà da voi (se è qualcosa di accidentale) o s'irrobustirà ( se veramente v'appartiene come innata) a serio strumento e s'allineerà nell'ordine dei mezzi, con cui voi dovete elaborare la vostra arte".



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