mercoledì 26 settembre 2012

false friends

oggi, forse per l'entusiasmo causato dal ritrovamento di una parola desueta, dal sapore antico, che ci ha riportate, d'emblée, in pieno ottocento, abbiamo usato tutte, io e le mie care amiche, il termine 'pruderie' in modo errato, e felici, l'abbiamo fatto, perchè ci pareva che andasse proprio bene, come etichetta, alla foia di tutte ste appassionate seguaci di Erika Leonard, alias E. L. James, ovvero l'autrice di cinquanta sfumature di grigio. 
mi tocca riparlarne perchè oggi è arrivato anche a scuola, dono graditissimo da collega a collega.
no, dicevo, che la mia amica, oggi, a un certo punto della conversazione che stavamo conducendo appunto sul suddetto libro, che, devo precisarlo,  nessuna di noi tre ha ancora letto, ha sentenziato: è solo pruderie. 
mi si è acceso un flash gigante  nel cervello. 
e sì che i false friends sono una delle mie fissazioni, tutti i miei piccoli allievi sanno perfettamente di cosa si tratta: parole di una lingua straniera che ci ingannano perchè simili nella forma a termini a noi familiari, ma che in realtà hanno significato diverso, spesso anche opposto.
io per esempio, oggi, quando l'ale ha detto 'pruderie', ho pensato a qualcosa che forse potrei tradurre con 'fregola', ma molto, molto più elegante. 
invece, la pruderie è lo scrupolo, 'Castigatezza affettata, moralismo esteriore e formale'. diciamo che, spesso, questa castigatezza ostentata nasconde in realtà desideri morbosi, ma ecco, insomma, non si può proprio dire che è pruderie, quella di 'cinquanta sfumature di grigio'.
ho chiesto al professore secondo lui cosa vuol dire, e lui mi ha detto che lui, questa parola qui, non l'ha mai sentita.

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